A seguito di quanto accaduto ieri a Trento (vedi articolo: Bocciature assurde al Concorso Pediatri per…
LETTERA APERTA AGLI ASSESSORI PROVINCIALI
ALESSANDRO OLIVI
MICHELE DALLAPICCOLA
SARA FERRARI
MAURO GILMOZZI
TIZIANO MELLARINI
CARLO DALDOSS
Assessori della Provincia di Trento,
nell’anno che ha preceduto la sospensione dei reparti e nei due anni successivi abbiamo scritto accorati appelli, dettagliate proposte risolutive e report certificati di pesanti criticità all’Assessore alla Salute Luca Zeni, al quale sarebbe ridondante indirizzare questa missiva, e una parte della documentazione è stata inviata a tutti Voi, Presidente Rossi compreso.
Concretamente sono stati raggiunti alcuni risultati come la richiesta di deroga per Punto Nascita di Cavalese a Roma, la richiesta di adattamento degli standard di sicurezza per i punti nascita alpini e l’assunzione di alcuni medici. Passaggi importanti che hanno permesso alla gente attenta e ai politici riottosi di capire l’importanza del presidio ospedaliero alpino di Cavalese. Importanza certificata dalla deroga del Ministero che IMPONE IL MANTENIMENTO dei reparti di pediatria, ginecologia e ostetricia e la riapertura del Punto Nascita di Cavalese per RAGIONI di SICUREZZA. L’orografia del nostro territorio e la distanza da Trento sono alla base di questa decisione, qualsiasi servizio di trasferimento sistematico dei pazienti a Trento aumenterà i rischi per i pazienti stessi rispetto ai servizi offerti dai reparti aperti e operativi.
Dopo 25 mesi di costruttiva attesa 14.000 firme, migliaia di valligiani presenti all’incontro del 19 marzo 2017 con l’assessore Zeni, con il direttore Bordon, con la dott.ssa di Palma e il referente del Percorso Nascita dott. Jorizzo, decine di migliaia di turisti, decine di professionisti del mondo sanitario, neonatologi in primis, e il Ministero della Salute CHIEDONO UNA DATA CERTA di RIAPERTURA DEI REPARTI e del Punto Nascita.
Potreste rispondere che non è di vostra stretta competenza, ma non sarebbe di competenza della gente trovare un pediatra di base in 15 giorni quando all’Azienda Sanitaria non bastano 3 mesi per sostituire il suo predecessore che da un anno si sa che andrà in pensione eppure, la gente se ne è occupata.
La gente si è mossa ben al di là delle classiche lamentele, è andata oltre i sentieri battuti, rispettando le Istituzioni, ma evitando di subire scelte senza sicurezza sanitaria e senza attenzione per lo sviluppo del territorio montano. Le associazioni si sono mobilitate riuscendo ad attirare, accogliere in Valle per le visite dei reparti, accompagnare nei vari passaggi necessari decine di medici dei quali, per le ragioni che sarebbe vano esprimere, solamente 10 sono stati ingaggiati.
Siamo certi che in molti dei vostri discorsi sul volontariato sottolineate simili azioni con la giusta attenzione riconoscendone lo spirito costitutivo della gente del Trentino, poco incline alla lamentela e pronta ad agire per migliorare la realtà di tutti. In tre anni di attività apartitica senza alcuna forma di rimborso diversa dalle spese vive abbiamo raccolto dai referenti provinciali di riferimento esattamente il contrario e non è raro che l’alterigia destinataci sia sfociata nel pubblico disprezzo. Se raggiungeremo assieme l’obiettivo che sulla carta è comune anche ad ognuno di Voi, sarà per noi naturale non portare alcun rancore.
In fondo non chiediamo null’altro che ciò che l’Assessore Zeni si è visto confermare in uno dei suoi viaggi a Roma, in compagnia dei nostri amministratori, dai referenti della Commissione del Percorso Nascita del Ministero: i gettonisti (professionisti a chiamata) possono far parte del dispositivo di apertura e mantenimento dei reparti, non se ne deve abusare e, a termine, è consigliato integrare o sostituire i professionisti esterni per completare lo staff con personale dell’Azienda Sanitaria passando, se necessario, da nuovi concorsi.
L’organigramma finora ricostituito grazie all’impegno dell’APSS con il sostegno degli amministratori e delle associazioni è di 4 pediatri, 6 ginecologi e 6 anestesisti. Come già affermato dal dott. Jorizzo del percorso nascita nazionale davanti a 3.000 persone al Palafiemme di Cavalese, può quindi essere completato dai gettonisti, e ciò permette di definire una data di riapertura IN SICUREZZA.
Chiediamo ad ognuno di Voi di permettere questo semplice passaggio, già attuato in tutti i presidi alpini trentini e nazionali, ve lo chiediamo sia per rispetto ai professionisti dei 3 reparti in sofferenza, sia in considerazione della gente di 3 Valli esausta dopo più di due anni di incertezza, di mancanza di servizi e offesa dai costi sociali dei continui trasferimenti a Trento e a Rovereto per qualsiasi necessità di pediatria, ginecologia e ostetricia.
È inaccettabile che l’argomento per non indicare, fin d’ora, una data di riapertura sia, dimenticando ancora una volta la nostra Autonomia più basilare, nuovamente «Roma».
È inaccettabile che la giustificazione sia l’impossibilità a far appello ai gettonisti (smentita fra l’altro dal video del 19 marzo 2017 dell’incontro al Palafiemme) e per spiegare questa ennesima difficoltà, peraltro inesistente per l’ospedale di Cles che non ha mai sospeso i propri servizi, potremmo avanzare delle ipotesi poco edificanti.
Preferiamo, come sempre, concentrarci sulle soluzioni possibili. Il direttor Bordon e l’assessore Zeni hanno come missione la riapertura dei tre reparti e del Punto Nascita di Cavalese, potrebbero farlo, ma, dopo aver promesso la possibilità di far appello a dei “borsisti” poi ingaggiati all’ospedale di Rovereto, sfugge nuovamente loro una soluzione (che per ragioni di sicurezza possiamo definire necessità) perfettamente realizzabile: di ingaggiare i gettonisti per poi, a reparti aperti, indire 2 nuovi concorsi per completare l’organigramma stesso.
Queste soluzioni avrebbero potuto essere realizzate prima ancora della sospensione dei servizi, ma nonostante i nostri avvertimenti, sin dal luglio 2014, non si è evitato il peggio. L’allora Assessore alla Salute Donata Borgonovo Re ha eretto resistenze simili al suo successore, dimostrando un’ostilità e una lontananza nei confronti della gente delle Valli che appare sempre più come una scelta politica.
Vogliamo credere che questa scelta non sia la Vostra, ma temiamo, a fronte dei soliti numeri enunciati ufficialmente dall’Assessore alla Salute anche in questi ultimi giorni, che non si consideri, oltre a quanto già descritto, anche quanto segue:
- i parti effettivi al Punto Nascita di Cavalese, con i reparti a pieno regime, saranno più di 400 in un anno e ciò grazie ai 70 parti in più provenienti dalla Valle di Cembra dovuti all’apertura dell’ambulatorio ostetrico e all’accoglienza di 100 parti provenienti da fuori Valle e da fuori Provincia grazie al lavoro dell’associazione “Parto per Fiemme”.
- il dispositivo di «Parto per Fiemme», con l’aiuto degli albergatori di Fiemme, permette di accogliere 100 parti in più da fuori Provincia portando 300.000 € annui nelle casse dell’Azienda Sanitaria, finanziando così parte della spesa sostenuta dalla Provincia di Trento.
- la riapertura eviterà altri 280.000 € annui di mobilità passiva per le partorienti che stanno scegliendo l’Alto Adige.
Abbiamo tentato più volte di dialogare con i referenti preposti, ma non abbiamo mai ricevuto una risposta che prendesse in considerazione quanto sopra enunciato. Al contrario, abbiamo nuovamente letto in questi giorni che, lasciando in sospeso per 18 mesi i concorsi per ginecologi e perdendo così 17 candidati su 19, l’Azienda Sanitaria ha svolto finora la miglior strategia possibile.
Ammettiamo che l’incertezza sul reperimento dei pediatri abbia portato a questa scelta e riconosciamo uno sforzo prolungato da parte dell’Assessorato alla Salute e dell’Azienda Sanitaria, ma siamo nuovamente costretti a constatare che l’approccio finora tentato non è adatto per risolvere pienamente le criticità create dall’approccio stesso.
È per questo che ci rivolgiamo a Voi, perché vi sono tutte le condizioni per completare l’opera, ma rischiamo di perdere l’attimo lasciando ancora tutti in sospeso: la gente, che vedrebbe aumentare il sentimento di ingiustizia e i professionisti che, stufi di non veder apparire rassicurazioni tangibili, deciderebbero di andarsene dall’Ospedale di Fiemme, Fassa e Cembra.
Non vi stiamo chiedendo un favore o un attenzione particolare, territoriale o affettiva, vi chiediamo di sostenere apertamente il completamento dell’opera decisa dalla Vostra Giunta Provinciale per questa parte del Trentino, come richiesto da Roma con relativa deroga e come fortemente voluto da decine di migliaia di Valligiani e Ospiti delle nostre Valli.
Vi chiediamo, e tramite Voi ribadiamo la richiesta alle istanze preposte, che il 14 dicembre 2017 sia, dopo 2 anni di collaborazione e delusioni, il giorno nel quale verrà comunicato ai professionisti e alla gente la data di riapertura dei reparti e del Punto Nascita di Cavalese.
Perdere questa occasione, costruita con sacrifici figli dello spirito della Comunità Magnifica che sentiamo nostra, porterebbe a perdere parte dei professionisti ingaggiati e a permettere l’ennesima beffa politica: forzare la gente a sottostare all’ingiustizia della desertificazione delle nostre Vallate private di servizi, private di decine di famiglie dei professionisti del settore medico pronte a trasferirvisi, ingiustizia giustificata politicamente dalla teoria, smentita dai fatti, dei “medici che non vogliono venire a lavorare a Cavalese”.
Beffa che, fra l’altro, contribuisce al sovraffollamento degli stessi reparti all’ospedale “Santa Chiara” di Trento occupando indebitamente l’elisoccorso e i mezzi del 118 per ogni minima criticità serale, notturna e nei weekend.
Ci appelliamo a Voi affinché possiate aggiungerVi, con il peso politico che Vi è proprio, alla volontà politica trasversale e senza remore già esistente, volontà politica trasversale che è la sola forza in grado di controbilanciare le tendenze autarchiche di parte dell’Azienda Sanitaria di Trento.
Cordialmente,
Decine di Associazioni e migliaia di persone che sostengono la Riapertura dei reparti di pediatria, ginecologia, ostetricia e del Punto Nascita di Fiemme Fassa e Cembra.
NOTA PER LA GENTE DELLE VALLI: CONDIVIDIAMO PER ESPRIMERE LA NOSTRA VOLONTÀ PRESENTE E FUTURA.
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