Ottava puntata: “La Saga dei Pescignocco” di Daniela Bernardi.

Da il 2 giugno 2011

Saga Immagine 08 300x225  Ottava puntata: “La Saga dei Pescignocco” di Daniela Bernardi.EVVIVA EVVIVA lui e le sue intenzioni e invenzioni, sarebbe stata una presenza preziosa nelle missioni, vista la sua esperienza di vita! E… CARICATO DA 90 nonno PEPITO scivola lieto sopra le onde e gli luccicano gli occhi… questa sì è vita… Sospira ridendo, alza gli occhi al cielo e in silenzio ringrazia. E noi pensiamo alla poesia che aveva scritto, non troppo tempo addietro, in occasione del suo 90° compleanno:

TITOLO: “CARICATO DA NOVANTA!”

Gioventù passata con impegno senza sosta

a cercar le soluzioni a migliorare le idee,

il cammin del giorno dopo giorno per non perdere

momenti e gli attimi fuggenti.

Or non mi lamento per l’ancor poco tempo

ma voglio solo cercare il senso al fin che il

passato sia di conforto a favore dei ricordi

nei quali il pensier aleggia e conduce verso immagini

dei tanti anni ormai andati.

Son caricato da novanta, nonostante tutto ciò

appesantito ancora no.

L’energia è rallentata in rapporto a tutti

gli anni accumulati e l’impressione che mi fa non

chiude la porta della dignità perché di vivere fin

che c’è è positivo per me come la musica dei celebri

e grandi Autori che infonde nei “finali” gioia, allegria e genialità

e fa rinviare, quanto nessuno lo sa,

la fine di qua e forse l’inizio di senso di vita

in un’altra Entità.

LA FARFALLA GIALLA

Dal giorno della magia la vita a Cala di Forno era un po’ cambiata: le belle giornate tranquille a caccia di mosche erano state sostituite, almeno per questo primo periodo, da frenetici voli di “ricognizione sul campo”, sì, perché noi pescignocco stavamo scoprendo un nuovo mondo là fuori dall’acqua e in gruppo ci spostavamo sul parco dell’Uccellina ammirandone la bellezza. È stato durante una di queste escursioni aeree che si ci siamo persi pescegnocco PEPITO, il quale aveva voluto seguirci sull’Alghetta GT ma poi, un po’ perché noi eravamo andati a visitare una torre e un po’ perché lui era stanco, lo avevamo lasciato da solo, pensando di ritrovarlo là dove lo avevamo lasciato, nell’Alghetta PINK. Cerca di qua e di là, lo troviamo che stava parlottando fitto fitto con una bella farfalla gialla che lo aveva scambiato per un suo simile. PEPITO stava raccontando alla cara farfallina tutta la sua vita dall’inizio dei tempi, il suo amore per la musica, la poesia, le invenzioni…

“Vedi cara creatura” le diceva “da giovane, perché anch’io sono stato giovanotto, andavo a suonare nelle balere, io suonavo la tromba e il violino e facevo ballare e divertire le persone, avrei voluto fare il musicista ma, la guerra… la famiglia… le circostanze me lo hanno impedito, così adesso scrivo, scrivo storie, poesie, invento…”. Lui un po’ duro d’orecchi non si rendeva conto che la farfallina andava di fretta, ma per fortuna siamo arrivati noi pescignocco così si è distratto e la farfallina gialla ha potuto salutare con la promessa di scendere giù alla cala un giorno di bel tempo.

“Verrò a trovarvi presto, così PEPITO potrà continuare a raccontarmi la sua storia”. Noi, saliti tutti sull’Alghetta GT PINK, salutiamo la farfalla e scendiamo veloci all’amata cala, felici di tuffarci nel nostro amato mare, e tra tuffi, schizzi e capriole ritrovare felici il gusto di nuotare.

SCARICO NOTTURNO SULLA CALA

Una notte piena di stelle mentre noi pescignocco dormivano lieti dopo le molte avventure diurne, ci svegliamo all’improvviso con un sobbalzo. L’acqua era in movimento e si sentiva un rumore sordo. Poi più niente. Più tardi si sentono delle voci che dicono: “forza, restiamo qui per stanotte, facciamo il bagno, l’acqua è tiepida stasera; e più tardi un buon piatto di spaghetti completerà questa bella serata!”. Seguono delle risate poi tuffi e movimento di nuotata… Tutto questo veniva avvertito stando nel nostro nascondiglio d’emergenza, sotto le rocce, al riparo da tutto. All’ultimo momento avevamo dovuto trascinare nonno PEPITO che, preso dal sonno, non si era accorto di niente! La notte è trascorsa là, si sentiva un chiacchiericcio venire da sopra, e si vedeva la sagoma della barca. Quando finalmente al mattino la barca se n’è andata, usciamo dal nostro nascondiglio e andiamo a vedere cosa è successo… AHI: la nostra bella acqua limpida sporcata da rifiuti e sulla spiaggia buste di plastica e altro…

“Porca paletta, ma tu guarda che incivili!” diceva pescegnocco MIRTILLO “tanto si sono divertiti nella nostra cala accogliente che si sono dimenticati di portare via i rifiuti, oppure li hanno lasciati apposta…” brontolava svolazzando sulla spiaggia “li prenderei tutti da una parte e… SECCHIO E PALETTA giù CAZZUOLATE!!!”.

Che fare se non contattare Marcello Pescegnocco? Il quale stava andando a lavorare ma, raggiunto da noi telepaticamente, torna svelto a casa a mangiare gli gnocchi e, divorati due piatti, si addormenta e si mette alla ricerca della barca.

Le coordinate gliele diamo noi che, rintracciato il motoscafo già siamo sul posto, anzi stiamo provando l’ebbrezza della velocità e godendo della novità. In un batter d’occhio, nel sonno, Marcello fa la magia e: …magia magia magia, sposta l’immondizia lasciata nella cala e fa in modo che la stessa segua il motoscafo al quale all’improvviso si inceppa il motore e si blocca! I passeggeri del motoscafo scendono in acqua per controllare e si ritrovano circondati dall’immondizia… la loro immondizia perché ne riconoscono i sacchetti!

“Caspita, si è inceppato il motore” dice uno degli occupanti “ma che cos’è tutta ‘stà monnezza qui intorno… sembra quella che abbiamo lasciato alla cala, come pò esse successo?!?” L’altro guarda giù e non si capacita, sono proprio i loro sacchetti… Escono a vedere anche le donne, e si guardano intorno e non capiscono come è potuta succedere questa cosa!

Dopo essere scesi nell’acqua sporca e aver riparato il danno, “è solo un sacchetto di plastica intorno alle eliche del motore” dice uno degli uomini, ripartono ma… la sporcizia li segue.

Che strana cosa, pensano arrivando in porto con quel seguito insolito, e sono obbligati a pulire, altrimenti prendono una multa.

Mentre va al lavoro Marcello Pescegnocco ripensa alla missione e si chiede se sarà servito a qualcosa il suo intervento, forse doveva aggiungere un po’ di peperoncino a quel sugo di pomodoro, la magia sarebbe stata più PICCANTE!

Intanto noi pescignocco felici della corsa in motoscafo tornando alla nostra cara cala, sognavamo ad occhi aperti un guadagnato riposino. Pescegnocco Millerighe incrociando pesce gnocco PREZZEMOLO che si stava pavoneggiando per la bella abbronzatura da motoscafo, gli dice “non ti sembra che forse abbiamo un po’ esagerato con questa magia, in fondo era solo un po’ di immondizia!”. Lui guardandola con l’occhio di chi la sa lunga le dice: “…è la legge del farloccone, bellezza…” e capriolando, attento a non sciupare le pinne le passa davanti e sfreccia lontano.

MARCELLO E IL TAPPETO VOLANTE

Qualcuno con voce pacata e suadente sta dicendo:

“Trova una posizione comoda… respira… rilassati… Chiudi gli occhi…rilassa i muscoli del tuo corpo…rilassa ii piedi ….

Adesso immagina di stare su un tappeto volante magico coloratissimo e immagina di percorrere il cielo alla ricerca della tua città, della tua vita ideale e mentre guardi in basso ti attrae un suono, una luce particolare e lentamente sempre sul tappeto vai in quella direzione.

Immagina di entrare in una città…. Senti i profumi… Che odori senti? Guarda i colori… Ci sono case o palazzi? Ci sono fiori o piante? Ci sono strade o piazze? Chi sono le persone nella città?… Ci sono animaletti e quali?

Ora scegli un posto ideale per fermare il tappeto magico e dopo esserti un po’ riposato scendi dal tappeto ed osserva con attenzione i disegni e i colori del tuo tappeto… sul tappeto è raffigurata un’immagine… è l’immagine della stessa città che hai appena esplorato… tutte le cose contenute nella città sono comprese nel disegno…

Nascosto tra i disegni e i colori del tappeto c’è il racconto della tua vita… le svolte del destino… le tue domande… e una risposta. Il disegno del tappeto è uguale alla tua vita… ci stavi seduto sopra”.

Marcello Pescegnocco si sveglia all’improvviso, è tutto sudato e un sentimento di paura lo anima. Seduto sul letto, nel suo pigiama di cotone a righe con qualche orsetto disegnato qua e là, fa quasi tenerezza con i capelli ricci e le guance rosse, gli occhi sbarrati. Anche Gnoccolè, il gatto, che dormiva rannicchiato ai suoi piedi scatta sulle zampe e lo guarda impaurito.

La sera prima Marcello era andato a sentire una conferenza dove parlavano di “Metodologie per il relax e l’allentamento dello stress” e avevano fatto anche una dimostrazione simile a quella sognata da lui… ma se nella prima parte del sogno si era un po’ rilassato, almeno così gli pareva, alla svolta del destino, le domande e la risposta gli erano piombati addosso, insieme a noi pescignocco, le magie e i piatti colmi di gnocchi, tanto che si era sentito soffocare!

Alzatosi dal letto e dopo aver fatto la doccia si siede sullo sgabello in cucina e cerca di riordinare i pensieri… si sentiva stanco e anche angosciato, la vita che conduceva negli ultimi tempi era un po’ frenetica e dalla magia in poi non era più riuscito a regolarsi né con i tempi né con il mangiare. E non riusciva più ad uscire con gli amici!

Ripensa alla filastrocca sognata la notte anzi la fantasia guidata come la chiamavano gli esperti e gli piacerebbe poter tornare sul tappeto volante per un po’ e andare via da tutto e tutti per riposare e ritrovarsi.

Quel giorno non doveva lavorare, era una bella giornata e così decide di andare in campagna e camminare un po’, gli avrebbe fatto sicuramente bene allo spirito.

Invece di camminare si stende sotto una quercia e si mette a pensare, ma tanta era la stanchezza che si addormenta succhiando un rametto di menta.

E sogna di città caotiche e inverosimili, sogna di mondi giganteschi e si vede barcollare nel sogno e sogna di voler scappare e di non riuscire a muovere le gambe… e sogna la sua solitudine e la paura di non farcela e poi sogna di essere in bicicletta e pedalare felice sopra un prato fiorito lasciando correre la bici su e giù per il prato, sicuro che si poteva fidare… e arriva sognando a Cala di Forno e rivede la stella e rivede noi pescignocco e risente di nuovo la speranza nella vita… e si sveglia ascoltando il suo cuore desideroso di pulsare al ritmo del mondo… e ritorna sereno guardando le cose da un altro punto di vista e si sente felice.

PEPITO CIUFUTO

Un giorno pescegnocco PEPITO si era svegliato ciufuto (come diceva MIRTILLO per intendere uno nervoso). Lo si poteva vedere là sotto nel suo angolo preferito della cala, armeggiare con la sua vecchia “LETTERA 22” circondato da fogli di carta e nuvole di fantasia. Si poteva percepire l’acqua lì vicino densa di umore febbrile… Quando stava così era meglio lasciarlo da solo! Noi pescignocco lo osservavamo da lontano, curiosi di come sarebbe andata a finire, sapendo che quando PEPITO stava così sicuramente avrebbe creato qualche cosa di buono.

“Prepariamoci a qualche nuova invenzione” diceva BU “quando nonno PEPITO è così nervoso tira fuori sempre qualcosa di buono!”.

Fine dell’ ottava  puntata

Le altre 15 puntate verranno pubblicate a cadenza settimanale nella giornata del mercoledì. L’intero racconto verrà aggiornato settimanalmente nella pagina dedicata: “La Saga dei Pescignocco” . Se vuoi ascoltare il racconto clicca sul tasto “Listen” in cima all’articolo.

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