“Parto per Fiemme” un progetto geniale per salvare il Punto Nascite di Cavalese

Da il 10 luglio 2014
parto per fiemme 2014

Trascorrere un periodo di vacanza in Valle di Fiemme è sempre un momento speciale, lo sanno tutti, non è una novità.

Ma quello che vi stiamo per proporre non è solo un momento speciale .. ma semplicemente STRAORDINARIO!!

Sì, perchè la nascita di un figlio è l’esperienza più forte e più straordinaria dell’intera esistenza umana!

Se poi tutto questo avviene in un ambiente altrettanto straordinario, qual è la Valle di Fiemme, dove le vette dolomitiche vegliano dall’alto le grandi foreste di abeti, dove l’aria sottile fa danzare i fili d’erba nelle verdi distese di prati  trapuntati di fiori ed il profumo di muschio e di resine si espande dal fitto bosco fino al torrente che d’un tratto si lancia nel vuoto per applaudire alla vita nel fragore della cascata..

Sì, questo è il posto ideale per venire alla luce!  Lo si dirà per tutta la sua vita: E’ nato in Valle di Fiemme, sulle Dolomiti, patrimonio dell’umanità riconosciute dall’Unesco.

E’ nato lassù, nel cuore della “Magnifica Comunità di Fiemme”, accolto da una natura straordinaria, dove ha trovato un’accoglienza altrettanto straordinaria dalle genti di Fiemme. Sì, perchè l’accoglienza della vita e la solidarietà qui non hanno prezzo.. sono gratuite.

Un progetto unico e speciale che accoglie il bimbo che nasce e la sua famiglia per quattro notti a mezza pensione per quattro persone, negli alberghi che hanno aderito all’iniziativa “Parto per Fiemme”.

Un progetto che vuole salvare il Reparto Maternità dell’Ospedale di Fiemme, da sempre preziosissimo punto di riferimento per gli abitanti di Fiemme e Fassa che rischia la chiusura per i tagli imposti dal governo provinciale e nazionale alla sanità.  Aumentare il numero delle nascite vorrebbe dire salvare questo reparto e dare nuova serenità a tutte le mamme, ai loro “cuccioli” e all’intera famiglia.

Un progetto che sarà presentato pubblicamente a Predazzo venerdì 18 luglio ad ore 18.00 presso il Cinema Teatro Comunale dal form-attore Alessandro Arici  ideatore e promotore dell’iniziativa “Parto per Fiemme”.

Tutti!

Residenti e turisti sono calorosamente invitati a partecipare alla presentazione.. perchè..  ”Nascere in Valle di Fiemme è un’occasione straordinariamente unica!!”

parto per fiemme 2014 Parto per Fiemme un progetto geniale per salvare il Punto Nascite di Cavalese

Purtroppo il punto nascite dell’Ospedale di Cavalese è a rischio chiusura nonostante il livello di assoluta qualità e sicurezza raggiunti, l’allegato lo dimostra ampiamente.

Nel 2013 i parti spontanei sono stati circa 270, ma l’obbiettivo è quello di aumentarli sensibilmente (almeno di 100) per avere più possibilità che il punto nascite continui a rimanere attivo.

Cosa possiamo fare? 

Incentivare le Famiglie provenienti da fuori Valle, e, compatibilmente con le dinamiche di un parto naturale, anche da fuori Regione, per portarle a far nascere il loro figlio all’Ospedale di Cavalese, con il vantaggio di poter vivere un momento così bello e delicato, in un ospedale ben attrezzato ma poco affollato, dove le mamme e il bambino sono davvero coccolati e seguiti in maniera eccellente.

In momenti delicati come questi la donna che partorisce ha bisogno di avere al suo fianco un aiuto, un sostegno, quindi è inevitabile che debba essere accompagnata da qualche famigliare, il compagno, la mamma e naturalmente gli altri figli. Le distanze in montagne, anche quando sono ridotte, significano tempi di percorrenza particolarmente lunghi, la neve, il traffico stagionale può aumentare questo disagio provocando la necessità di trovare un alloggio vicino al punto nascita.

Questo comporta una spesa per la Famiglia e in questo momento non tutti sono disposti a sostenere le spese per un soggiorno di 3-4 giorni. Mettere al mondo un figlio corrisponde spesso con la nascita della famiglia stessa, chiudere il punto nascita di Cavalese significherebbe dividere i genitori, i fratelli, proprio a causa dei chilometri che separano le Valli di Fiemme e Fassa da Trento o da Bolzano.

Sappiamo che è una fortuna poter essere vicini in un momento straordinario per ogni membro della Famiglia.

Vogliamo offrire questa possibilità anche ad altri, proprio perchè è un “privilegio naturale”. Concretamente per incentivare la Famiglia a venire a partorire a Cavalese sono stati sollecitati i responsabili  degli Hotel di Cavalese in particolare e più ampiamente della Valle e in molti hanno dato la loro disponibilità con la convinzione di chi sa che, evitare la chiusura del punto nascita, significa, fra l’altro, mantenere un servizio di prossimità per le future mamme in vacanza e residenti talvolta bisognose di monitoraggio e di cure anche durante la loro gravidanza.

Per un forfait di 30 € al giorno l’hotel si impegna ad ospitare:

-          nuclei famigliari composti da 4 persone al massimo (di cui max 2 adulti e max 2 bambini)

-          4 notti al massimo di soggiorno

-          Servizio di mezza pensione

Il finanziamento del forfait avviene attraverso la gente di Fiemme e Fassa che aderendo al progetto “Parto per Fiemme” si impegna a versare 30 €  annui per quattro anni finanziando, di fatto, un parto in Val di Fiemme.

I Comuni, l’APT della Valle di Fiemme, le Casse Rurali, le istituzioni e le più varie associazioni  hanno dimostrato immediatamente una disponibilità eccezionale che porterà a concretizzare il progetto venerdì 18 luglio ad ore 18 nel Cinema Teatro di Predazzo. Vedi altro articolo

Più ampiamente mi permetto, sempre in qualità di semplice valligiano, di sottolineare quanto segue onde evitare di considerare come normali alcune decisioni politiche che rischiano di ridurre le cure e l’attenzione possibili per le donne della Valle di Fiemme e per i loro bambini.

Molte sono le imprecisioni e le dicerie legate alle piccole maternità e sovente fanno parte degli argomenti utilizzati per confondere l’opinione pubblica.

Fortunamente l’indice APGAR (dal nome della prof.ssa Virginia Apgar, una pioniera della neonatologia che lo propose per la prima volta nel 1953 è il risultato di una serie di controlli che servono a valutare la vitalità del neonato e l’efficienza delle principali funzioni dell’organismo ed ha lo scopo di stabilire se il bimbo appena nato abbia superato senza problemi lo sforzo legato al parto o abbia presentato qualche sofferenza che richieda eventuali cure) riscontrato a Cavalese è particolarmente positivo anche se paragonato a centri più cittadini.

L’unica critica che poteva essere mossa in passato è legata al numero di tagli cesarei effettuati all’ospedale di Cavalese, ma negli negli ultimi anni la percentuale, proporzion fatta per un punto nascita di montagna, si avvicina a quanto accade nella maternità dell’ospedale santa Chiara.

Mi permetto di suggerire che NON è ammissibile di considerare decine di chilomentri di strada di montagna, frequentemente complicate dal traffico stagionale e dalla neve, alla stregua di un percorso in pianura.
Nell’inverno scorso, in piena notte, una delle nostre puerpere ha subito, a casa, il distacco della placenta con la conseguente, drammatica emorragia.
Ha immediatamente chiamato la Maternità di Cavalese e, come previsto dal protocollo, le tre ostetriche preposte hanno preparato la sala operatoria ricevendo, 10 minuti più tardi, la paziente già in fase critica. (È importante notare che la distanza media dell’ospedale ai nostri centri abitati è, geograficamente minima).
L’operazione e il parto hanno avuto immediatamente luogo con l’intervento di due medici, un anestetista, un pediatra e tre persone del personale di reparto che, allertate dal dispositivo previsto, sono venute a completare l’equipe medica.
Meno di mezz’ora dopo l’arrivo a Cavalese il bimbo era posato fra le braccia della madre estenuata, ma viva!
In assenza di una maternità a Cavalese nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile.
Quale numero di telefono e quale reparto avrebbe potuto chiamare la signora in pericolo di vita?
Se avesse scelto di prendere la vettura per recarsi a Trento, accompagnata o no, in ambulanza o meno, la gravità dell’emorragia non avrebbe lasciato scampo nè a lei nè al bimbo.
Un elicottero avrebbe fatto in tempo a salire in Valle per riportarla a Trento?
Un elicottero è disponibile sempre? Quanto tempo richiede per scaldare i motori? Bisogna sperare che tutto ciò non accada di notte con avverse condizioni meteo tali da impedire il volo?
La gestante puó rendersi conto da sola della gravità della situazione e allertare il pronto soccorso che comunque, in assenza del punto maternità, non potrà mai gestire queste specifiche urgenze?

A tutte queste domande tutti noi abbiamo già le risposte, suggerite dalla realtà e dal buon senso. Siamo in tempo per evitare decessi causati unicamente dalla legge dei numeri, dai budget e dai progetti aziendali talvolta incomprensibili.

“Parto per Fiemme” è la prova che, pacificamente, ma con la determinazione tipica di queste terre, i valligiani sanno farsi carico di una parte dell’onere pubblico accompagnando, anche in questo modo, i servizi di eccellenza che non possono sparire.

Alessandro Arici   Cell. 335/6902743

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