Dopo averci abituato a suspense e colpi di scena, le squadre finaliste di questa terza…
Anche la piazza di Predazzo è diventata “palestra” per il nuovo gioco virale Pokemon Go che da alcuni giorni fa impazzire milioni di persone in tutto il mondo.
Qualcuno lo ha già notato, le persone che escono di casa stanno aumentando anche da noi e si spostano nei punti chiave del gioco dove si svolgono le battaglie virtuali tra i Pokemon presenti in loco.
Pokémon Go, è un gioco per smartphone che permette di catturare i Pokémon nel mondo reale sfruttando la realtà aumentata, facendo uscire di casa il giocatore per spostarsi fisicamente sul territorio a caccia di mostriciattoli digitali.
L’applicazione per smartphone è il vero tormentone estivo del 2016, avendo sbaragliato per impatto e download qualsiasi avversario, senza contare l’effetto sui comportamenti di molti utenti improvvisamente impazziti per il gioco.
Pokemon Go, basta un semplice smartphone per accedere a una nuova realtà. Pokemon go è un applicazione che fa pressione sull’ ”effetto nostalgia” della generazione degli anni 90 portando a nuova vita i piccoli mostriciattoli che vivono dentro le pokeball, tra lotte per guadagnarsi il titolo di miglior allenatore di Pokemon del mondo. Mischiando realtà virtuale e realtà “analogica”, il giocatore – la cui posizione sarà tracciata tramite il GPS del dispositivo Android o iOS – dovrà stare attento a scovare i pokemon nelle sue immediate vicinanze. Si possono trovare in casa, nel parco giochi del quartiere, in piscina, ovunque.
Il mondo è stato inondato di pokemon e il giocatore dovrà girare fisicamente per il mondo alla scoperta di tutte le specie possibili.
Così dicendo, però, mancherebbe la vera finalità del gioco: ogni allenatore, appunto, “allenerà” i propri Pokemon per scontrarsi con allenatori di altre palestre, presenti nelle località più “importanti” della zona – ad esempio la piazza di Predazzo lo è diventata da poco. Guadagnare il titolo di Capopalestra, infatti, permetterà di ricevere bonus e vantaggi per l’allenatore e aumenterà il valore della propria squadra. Sono infatti tre le squadre in cui si divide Pokemon Go: la squadra Istinto (il cui colore distintivo è il giallo), la squadra Saggezza (che è blu) e la squadra Coraggio (rossa).
Tutti gli allenatori del mondo che entreranno a far parte di una di queste tre realtà sfideranno le squadre rivali per il predominio di una palestra. Come? In una lotta tra Pokemon, ovviamente.
Gli effetti “sociali” di questo gioco - nonostante in Italia esso sia formalmente attivo da venerdì 15 luglio, benché gli escamotage per approfittare di server stranieri per anticiparne la fruizione non mancassero – iniziano a farsi sentire. I videogiocatori non sono più sedentari bensì escono di casa alla ricerca di nuovi Pokemon. La divisione in squadre fa sì che persone dello stesso team si conoscano e formino vere e proprie squadre di difesa della palestre (dove non è necessaria la stabile presenza del giocatore, ma quella di un pokemon che lo stesso decide di lasciare).
È mai esistito nel passato un fenomeno sociale paragonabile a Pokemon Go? Difficile ricordarlo, e difficile dirlo perché i paragoni sono forse impossibili: centinaia di persone che si muovono insieme, in gruppi o da soli, nelle città di mezzo mondo tenendo in mano il telefono come se fosse un contatore geiger è un fenomeno sociale senza precedenti.
Pokémon GO è un gioco per smartphone scaricabile gratuitamente dalle principali piattaforme per il download di app (App Store e Google PlayStore). È il prodotto della collaborazione tra The Pokémon Company, Nintendo e Niantic, ed è stato lanciato il 6 luglio 2016 in alcuni paesi (come gli Stati Uniti) e il 15 luglio in Italia.
Ci sono già state numerose segnalazioni di gente che gira per strada giocando senza guardare dove va, intralciando il traffico pedonale, ignorando i semafori (come racconta in Svizzera, specificamente a Lugano,Tio.ch) e rischiando di essere investita dalle auto. Addirittura ci sono persone che entrano nelle proprietà altrui (Reddit) per “catturare” un Pokémon o usare una delle risorse (gym e Pokéstop) che Niantic ha piazzato sconsideratamente nei posti più assurdi.
Ci sono anche automobilisti che vanno a passo d’uomo per prendere quelli che si trovano sulle strade (Stati Uniti), tanto da indurre il Dipartimento dei Trasporti dello stato di Washington a pubblicare un avviso. Sono state anche messe in circolazione, per attirare clic, bufale su grandi incidenti stradali causati dal gioco, ma negli Stati Uniti c’è già stato il primo incidente stradale realmente causato da un conducente che andava a caccia di Pokémon mentre guidava.
Inoltre c’è stato un caso in cui dei criminali intraprendenti si sono appostati in un luogo isolato, hanno attirato i giocatori creando un’esca nel gioco e li hanno derubati: è successo in Missouri (comunicato della polizia, dettagli su Gizmodo e su Motherboard). Vicino a Indianapolis, invece, un molestatore già condannato è stato colto a giocare a Pokémon Go con dei bambini ed è stato arrestato. Certo, sono episodi occasionali in un gioco che ha milioni di utenti, ma sono una dimostrazione di quello che può succedere a chi gioca incautamente.
Ci sono anche casi positivi: per esempio, un rifugio per animali in Indiana sta reclutando i giocatori di Pokémon Go per portare a passeggio i cani. Ma il rischio di farsi prendere dalla frenesia del gioco, spendendo tempo e denaro e correndo rischi fisici inutili, è decisamente più alto che nelle app tradizionali che non usano le strade come campo di gioco.
Insomma, nell’unione di realtà analogica e realtà digitale, l’effetto sociale del videogioco esibisce una serie di conseguenze che scopriremo solo con il tempo.
Quindi d’ora in avanti fate attenzione a chi si aggira nel mondo reale con la testa in quello virtuale.
Nel video la vendetta dei Pokemon
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