In occasione dell’inizio dell’anno scolastico, gli studenti e gli scolari, i loro famigliari, gli insegnanti…
Ospitalità Tridentina ricorda il pellegrinaggio a Pietralba per ammalati ed anziani giovedì pomeriggio come indicato nel cartello esposto all’albo esterno; iscrizioni entro domani
Sabato prossimo con inizio ad ore 8.45 ha luogo presso l’auditorium “Santa Chiara” di Trento l’assemblea pastorale diocesana, come indicato dettagliatamente nell’avviso esposto all’albo.
Ai familiari in lutto porgiamo sentite condoglianze
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TESTIMONIANZA:
CRISTIANI PERSEGUITATI
«Convertiti all’islam o sarai decapitata». Ma Khiria non ha abiurato: «Sarò felice di essere una martire cristiana»
«Sono nata cristiana e se per questo dovrò morire, preferisco morire cristiana». Così Khiria Al-Kas Isaac (foto a fianco), 54 anni, cristiana irachena di Qaraqosh, fuggita dallo Stato islamico in Kurdistan, ha risposto agli islamisti che imprigionandola, frustandola e premendola una spada sulla gola le imponevano di convertirsi all’islam.
ARRIVANO I JIHADISTI. La donna e il marito Mufeed Wadee’ Tobiya si sono ritrovati la mattina del 7 agosto in una città improvvisamente conquistata dai jihadisti. Fin da subito, i miliziani l’hanno minacciata così: «Convertiti all’islam o sarai decapitata», racconta il Catholic Herald. Essendosi rifiutata, insieme ad altre 46 donna è stata presa, separata dalla sua famiglia e imprigionata per dieci giorni.
FRUSTATE E MINACCE. Durante la segregazione, le donne venivano ripetutamente frustate davanti a tutte le altre perché la sofferenza di una convincesse tutte a convertirsi. «Ho risposto loro immediatamente che preferivo morire cristiana e poi ho citato il Vangelo di san Matteo (10,33). Gesù disse: “Chi mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli”». Durante le frustate, «piangevamo tutte ma tutte ci siamo rifiutate di convertirci».
«FELICE DI ESSERE UNA MARTIRE». Un giorno un terrorista, frustandola, disse a Khiria: «Convertiti o ti farò ancora più male». Ma lei gli ha risposto: «Sono una donna vecchia e malata. Non ho figlie o figli che possano incrementare il numero dei musulmani o seguirvi, che vantaggio ne avrete se mi convertirò?». Non ottenne risposta. Ma l’ultimo giorno «un terrorista mi ha premuto la spada sul collo davanti a tutte le altre e mi ha detto: “Convertiti o sarai decapitata”. Io gli ho risposto: “Sarò felice di essere una martire”».
DERUBATA DI TUTTO. Dopo aver dato l’ennesima testimonianza della propria fede, Khiria è stata derubata di tutto quello che aveva, compresi i soldi messi da parte per un’operazione al rene, e rilasciata. Il 4 settembre, alla donna è stato permesso di scappare e ha così potuto raggiungere gli altri sfollati cristiani ad Ankawa insieme al marito e due altre donne. Il giorno successivo, altre 14 persone sono state rilasciate. Non è chiaro cosa sia successo agli altri cristiani.
Fonte: Iraq. Khiria, la cristiana che non ha abiurato | Tempi.it
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