Venerdì 17 maggio 2013, alle ore 20.30 e seguenti, presso l'AULA MAGNA del Municipio di…
PREDAZZO. il nuovo centro sorgerà nell’area dei magazzini comunali. Clima prenatalizio e spargimento di miele a volontà l’altra sera in consiglio comunale a Predazzo con tre grosse questioni sul tappeto. In primo luogo la discussione sul futuro dell’ospedale di Cavalese e della casa della salute di Predazzo chiesta dalle minoranze.
Discussione che è servita se non altro a chiarire come il progetto preliminare citato dal Piano per l’edilizia sanitaria non sia quello presentato dall’allora assessore Andreolli sul retro dell’ex stazione, ma una nuova soluzione nell’area dei magazzini comunali allo studio da parte dell’ingegner Zeni.
In secondo luogo la serata ha assistito alla discussione della mozione sul treno dell’Avisio proposta da Ziano a tutti i Comuni della valle già lo scorso marzo e approdata solo ora in consiglio (ma altrove se n’è discusso solo a Castello senza che sia stata presa una decisione) che è stata approvata con la sola astensione di Igor Gilmozzi. E la convenzione col Museo di Scienze di Trento per la gestione del Museo geologico, già anticipata dal Trentino, anch’essa unanimemente condivisa ad eccezione dell’ex assessore Costantino Di Cocco che s’è astenuto.
Una seduta ricca di spunti e di riflessioni su alcuni tasselli del futuro di Predazzo. Le maggiori perplessità della minoranza sono emerse a proposito della sanità, legate da una parte alla riduzione, sottolineata da Di Cocco, degli investimenti per l’ospedale da 20 a 13 milioni, (che per la sindaco Maria Bosin non sono tali in quanto alcuni lavori sono già stati realizzati) e dall’altra alla difficile lettura del Piano sanitario, evidenziata da Leandro Morandini e da Igor Gilmozzi, circa i finanziamenti per la casa della salute: 3 milioni di cui una prima quota di 1,6 stanziati “in area di priorità” che secondo il presidente del consiglio costituiscono un impegno politico, ma non sono disponibili a bilancio.
Pane per i denti dell’assessore Maffei, medico di base, molto ottimista sia sul futuro dell’ospedale sia della casa della salute che, secondo lui, dovrà diventare un vero e proprio distretto sanitario che accolga tutti i servizi socio-sanitari territoriali, compreso quel Punto unico di accesso caro all’assessore Rossi, con un ambulatorio aperto 12 ore e una continuità assistenziale 24 ore su 24.
Sulla sanità non mancano i problemi come la discontinuità del servizio di neuropsichiatria infantile, evidenziata da Marco Felicetti, o l’interruzione delle visite oncologiche dopo il pensionamento del dottor Piazza, sottolineata dallo stesso dottor Maffei. L’esecutivo predazzano è comunque ottimista, sia sull’ospedale che sulla realizzazione della casa della salute.
di Francesco Morandini – Il Trentino
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