Si sono svolte ieri 25 maggio 2014 a Predazzo le elezioni per per la nomina degli…
«Quando un bene è essenziale per la comunità, quel bene, questo bosco, questo pascolo – hanno detto i nostri vecchi – deve restare unito per sempre perchè i cittadini non vengano alle mani o peggio alle armi e perchè i cittadini non si riducano ad una vita miserabile. È stata questa anche la preoccupazione del Principe Vescovo di Trento nell’infeudare il Monte Vardabio ai «vicini» riuniti nella Regola, che da allora si chiama appunto Regola Feudale. Come avesse detto: “È vostro, ma soltanto se e fino a quando resterete uniti”.
Per questo i «vicini» di Predazzo hanno sempre cercato di adeguare la loro disciplina statutaria all’evolversi dei tempi, ma decidendo nelle loro assemblee, liberamente, nell’interesse comune, non per imposizione di autorità esterne, politiche o giudiziarie. Con queste parole, il regolano della Regola Feudale di Predazzo Giacomo Boninsegna ha aperto venerdì sera la conferenza storica, organizzata nell’ambito delle celebrazioni dei quattrocento anni dalla approvazione del primo statuto, richiamando le considerazioni scritte dall’avvocato Cesare Trebeschi di Brescia, consulente della stessa Regola da oltre 50 anni. Il legale non era presente all’incontro, in quanto indisposto, ma ha fatto ugualmente sentire il peso della sua autorevolezza giuridica, in questo particolare momento storico dell’ente predazzano, al quale la popolazione del paese è particolarmente legata. È intervenuto il dottor Rodolfo Taiani , responsabile dell’area editoria e servizi del Museo Storico di Trento, che ha presentato un tracciato storico della Regola, attraverso una analisi lucida e coinvolgente delle sue carte d’archivio. Taiani alcuni anni fa riordinò l’archivio dell’istituzione, ha richiamato i principi fondamentali sui quali la stessa si basa, come esempio di tutela di determinati diritti e di salvaguardia di un fondamentale senso di appartenenza. Subito dopo, il professor Gauro Coppola , professore di storia economica del’Università di Trento, ha inquadrato la storia della Regola, rapportandola non solo alla Valle di Fiemme ed alla Magnifica Comunità, ma anche e soprattutto all’intera area montana, con le sue comunanze, le sue peculiarità, i suoi problemi, legati a vicende spesso controverse e difficili, superate comunque in bellezza. Nella seconda parte della serata, alla quale hanno partecipato una sessantina di «vicini», sono stati consegnati i diplomi di benemerenza a 41 «vicini» ex amministratori dell’ente. Di seguito l’elenco. Ex regolani: Giorgio Dellantonio e Tullio Boninsegna ; ex viceregolani: Domenico Dellasega, Giacomo Guadagnini, Elio Brigadoi, Guido Dezulian ; ex consiglieri: Marino Felicetti, Luigi Brigadoi, Riccardo Morandini, Michelangelo Morandini, Antonio Brigadoi, Raffaele Dezulian, Rolando Dellasega, Giovanni Gabrielli, Michele Dellagiacoma, Giuseppe Brigadoi, Romiro Boninsegna, Cesare Gabrielli, Armando Giacomelli, Mario Felicetti, Luciano Gabrielli, Giuseppe Guadagnini, Alberto Primo Bosin, Silvio Nicolino Gabrielli, Tomaso Giacomelli, Luigi Morandini, Ezio Bosin, Luigi Dellantonio, Riccardo Demartin ; ex revisori: Renzo Dellagiacoma, Antonio Dellagiacoma, Valentino Felicetti ; ex probiviri: Tarcisio Guadagnini, Marco Dellagiacoma, Alessandro Demartin, Emilio Zanna, Giuseppe Morandini, Pierluigi Brigadoi, Fiorenzo Brigadoi, Ezio Brigadoi e Nello Morandini.
Mario Felicetti
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