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PREDAZZO – Appare particolarmente ingarbugliata la situazione postelettorale di Predazzo, in vista del ballottaggio di domenica 30 maggio. Entro le ore 12 di domani, sabato, bisogna definire per legge gli eventuali apparentamenti, ma le cose, fino a questo momento, sembrano tutt’altro che chiarite, anche dopo gli incontri già effettuati dai due candidati sindaci Renato Dellagiacoma e Maria Bosin con le delegazioni delle altre tre liste. Silvano Longo non ha voluto nemmeno entrare nelle trattative e si è fatto rappresentare da Andrea Giacomelli, Fulvio Ceol e Dino Degaudenz , mentre Maria Bosin è scesa in campo personalmente per i primi incontri, salvo poi confrontarsi ieri sera con i capilista Renato Tonet, Giovanni Maffei e Chiara Bosin , per cominciare a ragionare insieme su possibili scelte future. L’ex sindaco ha ribadito ieri la volontà di rispettare in pieno le decisioni del suo gruppo, annunciando un confronto interno, a questo punto decisivo, entro la giornata di oggi, venerdì. «Incontri interlocutori» li definiscono Giacomelli e Degaudenz, che hanno comunque presentato a Maria Bosin le loro richieste specifiche e rimangono in attesa di risposta. Renato Tonet ha parlato ieri di «margini di trattativa ancora possibili», ma anche della necessità di valutare bene le proposte fatte sia dal gruppo di Longo che dalla lista di Marco Felicetti . Senza escludere, se saranno ritenute inaccettabili, di andare al ballottaggio da soli. Scelta questa che sicuramente comporta un indiscutibile margine di rischio. Tanto per non andare lontani, nel 1999 Gianfranco Redolf aveva vinto le elezioni al primo turno con il 43% dei consensi e poi, al ballottaggio, non avendo voluto cercare alleanze, aveva perduto il confronto proprio con Tonet. Situazione in divenire dunque, condizionata inevitabilmente sia dalla discussione sui programmi che anche (qualcuno in paese dice «soprattutto») dalla futura distribuzione dei posti in giunta e dalla assegnazione di altri incarichi amministrativi importanti. Le richieste da soddisfare sono molte e l’esclusione di qualcuno, specialmente nelle liste che vanno al ballottaggio, potrebbe non essere indolore. A questo punto, fare delle previsioni è molto difficile. Proviamo ad ipotizzare gli scenari possibili. Una alleanza tra Bosin e Longo, già emersa prima delle elezioni e che potrebbe avere un «costo» politico considerevole, al punto da diventare inaccettabile. Una alleanza Bosin-Marco Felicetti, condizionata da un precedente più volte contestato, vale a dire la coabitazione di Tonet con lo stesso Felicetti, rispettivamente sindaco e assessore dal 1995 al 2004, ma poi polemicamente divisi sei anni fa. Sulla carta sembrerebbe improponibile. Un accordo tra Renato Dellagiacoma e Longo, con gli interrogativi legati all’amministrazione uscente ed ai contrasti interni che si sono verificati a partire da metà legislatura tra l’ex sindaco, l’ex vicesindaco Franco Dellagiacoma (oggi il portavoce delle due liste del candidato sindaco) e l’ex assessore Costantino Di Cocco. Rimettere insieme i cocci della passata legislatura sarebbe probabilmente una scelta non compresa dagli elettori. Infine una alleanza tra Renato Dellagiacoma e Felicetti. Anche in questo caso bisogna vedere se ci sono le condizioni. A questo proposito, ieri Felicetti è stato chiarissimo: «Oggi in serata (ieri per chi legge ndr) mi sentirò con Renato Dellagiacoma, dopo aver incontrato anche Maria Bosin. In ogni caso, ci deve essere discontinuità con il passato, per cui attendiamo di vedere che tipo di squadra i due candidati sindaci vogliono mettere in campo. Per parte nostra, se ci sono condizioni serie e positive, siamo disponibili ad impegnarci, altrimenti ce ne stiamo tranquillamente fuori, facendo un’opposizione seria e responsabile». Infine c’è il 5% dei voti di Fabio Pizzi , che (Adige di ieri) ha già espresso le proprie valutazioni e che, in caso di accordo, chiederà quanto meno un assessorato, magari alle politiche giovanili, che è un po’ il suo cavallo di battaglia. Voci e possibilità, in un clima dove a farla da padrone è, per ora, soltanto l’incertezza. Ma a questo punto il tempo delle riflessioni sta per scadere.
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