Si è tenuto ieri sera a Predazzo l'incontro pubblico sul tema: Centro del Salto, analisi…
Registrazione live integrale audio mp3 della serata.
PREDAZZO – Le famiglie, la scuola, la pubblica amministrazione, le associazioni, ciascuno per la propria parte. Un pressante appello alla corresponsabilità di tutte le componenti della vita civile è venuto venerdì sera dalla riunione informativa promossa a Predazzo, nell’aula magna del municipio, dall’assessorato comunale alle politiche giovanili, per far fronte ad un fenomeno purtroppo in costante espansione anche da noi, legato all’uso ed all’abuso di sostanze (alcol e droga) nel mondo giovanile. «Quando si parla di queste cose» ha sottolineato in apertura il sindaco Silvano Longo , di fronte ad oltre un centinaio di persone (numero altissimo, data anche la stagione, a ribadire l’attenzione di tutti nei confronti di una situazione sociale sempre più preoccupante) «c’è un diffuso sentimento di angoscia. Ma non bisogna lasciarsi prendere dallo scoramento e dalla rassegnazione. Uniti, in sinergia, occorre affrontare con coraggio e con dignità anche i lati oscuri e sgradevoli della nostra esistenza, mobilitando tutte le potenzialità che la nostra società sa mettere in campo». Particolarmente autorevoli i relatori. Domenico Marcolini , psicologo del Servizio tossicodipendenze dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari, si è soffermato subito sui «fattori di rischio» e sui «fattori di protezione» che si accompagnano all’uso e all’abuso di sostanze, coinvolgendo la responsabilità delle famiglie (spesso caratterizzate da forti conflitti interni tra i coniugi e dalla assenza di regole educative chiare e coerenti), gli ambienti sociali, la scuola (sollecitata ad un significativo recupero di autorità, pur all’interno di un fondamentale rapporto dialettico), la responsabilità degli stessi giovani «che devono avere maggiore fiducia nelle proprie risorse, mettersi alla prova, avere coraggio, credere nei propri progetti». Con un invito anche alle amministrazioni pubbliche perché «favoriscano iniziative destinate ad aiutare i giovani a diventare adulti». Per certi versi inquietante ma realistico il quadro presentato da Roberto Giacomelli , vicequestore aggiunto e dirigente della squadra mobile di Trento. Nel 2001, ha precisato, sono stati sequestrati 10 chili di droga, con una settantina di arresti ed una criminalità per il 70% italiana. Nel 2007, si è passati a 200 chili, a oltre 200 arresti ed al 60% di criminali extracomunitari, soprattutto slavi, colombiani, venezuelani, senegalesi, magrebini, nigeriani. Spacciatori che vengono soprattutto dalle province di Milano, Brescia, Padova e Bologna, eroina che si trova in abbondanza ed a prezzi bassissimi, una sempre maggiore diffusione anche tra i ragazzi e nelle scuole, un giro di affari vertiginoso. «Le forze dell’ordine ce la mettono tutta» ha commentato Giacomelli «ma occorre maggiore collaborazione da parte di tutti». Soffermandosi inoltre sull’altrettanto grave problema dell’uso e abuso di alcol, anche da parte dei minorenni. E a proposito di alcol, sulla corresponsabilità degli adulti si è soffermato in particolare Claudio Zorzi , stigmatizzando il concetto di sobrietà, «sul quale» ha ribadito «la società dovrebbe riflettere di più, facendo emergere come una scommessa la cultura del non bere». Ampio e partecipato il dibattito, che ha consentito di evidenziare anche altri aspetti della problematica: il problema delle patenti facili, la mancanza della certezza della pena, la responsabilità degli enti pubblici e delle istituzioni scolastiche, il ruolo dei genitori. La serata è stata chiusa dall’assessore comunale Mauro Morandini , che, visto l’interesse suscitato, ha annunciato, su questi temi, altri incontri.
Mario Felicetti
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Invitiamo i nostri lettori a suggerire altre tematiche per possibili futuri incontri formativi di questo tipo.
Personalmente propongo il tema: “Giovani, famiglia e scuola alle prese con le nuove tecnologie” (cellulari, internet, play station, community, ecc.) opportunità e rischi.
Mauro Morandini.
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