Il 22 settembre la Giunta provinciale ha concesso il finanziamento per la realizzazione del nuovo…
Al centro del dibattito vantaggi e svantaggi della realizzazione del trampolino HS66, che andrebbe a completare il Centro del Salto con una struttura intermedia adatta soprattutto agli atleti più giovani. L’opera avrebbe un costo di 2.400.000 euro, coperti al 95% dalla Provincia. Il sindaco Maria Bosin e il gruppo di maggioranza, di fronte ad un argomento che da sempre divide i predazzani, in agosto hanno reso noto di voler consultare direttamente la popolazione. In realtà, non si tratterà di un vero e proprio referendum, quanto di quella che in gergo giuridico si chiama consultazione popolare, uno strumento più agile e meno strutturato.
«Visto che siamo tutti d’accordo, a che cosa serve la consultazione popolare?» Se lo è chiesto Pierluigi Brigadoi nel corso del dibattito che, lunedì sera, ha caratterizzato l’incontro pubblico promosso dall’Amministrazione comunale sulla futura realizzazione del nuovo trampolino HS 66, destinato a completare il Centro del Salto «Giuseppe Dal ben».
In effetti, i cittadini intervenuti, oltre un centinaio di persone, si sono espressi in maniera pressochè unanime a favore dell’impianto, condividendo l’importanza di una realizzazione destinata a far crescere il paese sia sotto il profilo sportivo che dal punto di vista turistico. Certo, un centinaio di persone non sono tutto il paese per cui bisognerà vedere che cosa succederà quanto la cittadinanza intera sarà chiamata (prime di Natale) ad esprimersi su questa iniziativa, attraverso la consultazione popolare che il Comune ha voluto. Sarà avviata dopo un preliminare passaggio in consiglio comunale. Lo ha ribadito il sindaco Maria Bosin, intervenuta per prima con la dettagliata illustrazione dei motivi per cui si è arrivati a questa serata, programmata per fare chiarezza sul problema, «oggetto alle volte» ha precisato «di valutazioni non corrette».
Certo, bisogna tener conto dei costi, sia di realizzazione (2.450.000 euro, coperti per il 95% dalla Provincia e che, in ogni caso, hanno questa destinazione specifica e non possono essere utilizzati per qualcos’altro) che di gestione (nel 2012 la spesa è stata di quasi 200.000 euro, coperti all’80% dalla Provincia, per 12.000 dalla Comunità Territoriale e per 35.500 dal Comune). Contributo, quello provinciale, sancito da un accordo di programma del 2012, che dovrà essere rinegoziato con la nuova giunta trentina. Sui costi in dettaglio del centro del salto si è soffermato quindi l’assessore allo sport Roberto Dezulian, ribadendo l’importanza di uno stadio «efficiente ed apprezzato in tutto il tondo» e richiamando le 2.200 presenze di atleti, allenatori ed accompagnatori durante l’ultima stagione estiva. L’ingegner Felice Pellegrini dell’Ufficio tecnico ha quindi analizzato i dati tecnici del trampolino HS 66 ed i relativi costi.
Poi gli interventi del presidente della Dolomitica Roberto Brigadoi, che ha ribadito l’inutilità della consultazione popolare, «visto che l’iter del trampolino intermedio era già definito, anche dal punto di vista dei finanziamenti, fin dal 2012», e di Sandro Pertile, che, dopo aver citato nomi prestigiosi del salto a Predazzo (Giuseppe Dal Ben, Giuseppe Bernardi ed il padre Piero Pertile) ha illustrato in sintesi il documento predisposto dalla società sportiva e già presentato in una serie di incontri con gli amministratori e le componenti economiche del paese. In esso viene ribadita la validità di un ulteriore intervento destinato ad avere effetti positivi per tutto il movimento sportivo che va ad interessare una vasta fascia di atleti di età compresa tra i 14 ed i 18 anni.
Ha condiviso la prudenza del Comune il presidente della Comunità Territoriale Raffaele Zancanella, mentre Giorgio Torgler, presidente del Coni provinciale, e Angelo Dalpez, presidente della Fisi trentina, hanno sottolineato l’importanza di mantenere una grande tradizione sportiva. Infine Piero De Godenz, ha confermato il massimo sostegno all’iniziativa, anche nel nuovo ruolo di consigliere provinciale.
Per primo, Renato Dellagiacoma, vicepresidente degli albergatori di Fiemme e consigliere comunale di minoranza, ha parlato di «trampolino non della Dolomitica ma patrimonio di un’intera comunità, destinato a conferire identità turistica al paese». Gianfranco Redolf, presidente della Latemar 2200, ha giudicato fondamentale valorizzare la zona, mentre Gianni Dolci, popolare speaker di tante manifestazioni sportive, ha definito i Mondiali «un patrimonio unico che ha fatto crescere la valle» ed auspicato il pieno sostegno alla Dolomitica». Rita Dallabona, presidente dell’associazione albergatori, ha poi parlato di «progetto importante non solo per Predazzo», Graziano Lozzer, neo consigliere provinciale, si è complimentato per la sala gremita di cittadini, Dino Degaudenz ha evidenziato i «milioni di indotto che i Mondiali hanno garantito all’economia valligiana», pieno sostegno al progetto ha espresso Giovanna Comina, infine Elvis Piazzi ha chiesto provocatoriamente «che cosa deciderà il Comune nel caso in cui vincessero i no» e Mariotta Varesco, albergatrice di Bellamonte, ha sollecitato l’Amministrazione ad insistere comunque, al di là di quello che sarà il responso della gente. Soddisfatta in chiusura Maria Bosin che ha annunciato una consultazione popolare «semplice ma seria e corretta, perché qualsiasi tipo di scelta non sia calata dall’alto»
Mario Felicetti
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