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PREDAZZO – Ezio Bosso è il primo musicista che ha scelto giovedì pomeriggio il suo abete di risonanza nella foresta di Valmaggiore, a pochi chilometri da Predazzo, in apertura della edizione 2010 del «Bosco che suona». Ogni anno un musicista di fama internazionale sceglie il «suo» abete, davanti al quale viene posizionata una targa, con una dedica, elaborata da Delvai, a tracciare con poche, azzeccate parole, il profilo dell’autore. Una dedica a vita, che quest’anno è toccata, per primo, al virtuoso del contrabbasso Ezio Bosso, trentanovenne torinese, compositore e direttore d’orchestra, reduce da uno splendido concerto tenuto a Paneveggio, in località «Le Carigole». Il valore del bosco è stata illustrato, di fronte al musicista, alle autorità e a numerosi amici riuniti nella foresta di Valmaggiore, da Marcello Mazzucchi , direttore del distretto forestale di Fiemme. «Il bosco è magia» ha detto tra l’altro. «Qui ci sono alberi straordinari che crescono nel silenzio, lontano dal traffico, e vivono sereni. Dal loro legno si ricavano le tavole armoniche e con questo legno sono stati costruiti i famosi violini degli Stradivari, degli Amati, dei Guarnieri. E Paganini diceva: Stradivari sceglie soltanto gli alberi sui quali cantano gli usignoli». Ezio Bosso ha quindi scelto l’abete che più gli piaceva. Una scelta ottimale, confermata dal carotaggio subito dopo effettuato dallo stesso Mazzucchi, che ne ha ribadito lo straordinario stato di salute, nonostante i suoi oltre 250 anni di vita. Parole di gratitudine e di plauso nei confronti del musicista sono state espresse dallo scario della Comunità di Fiemme Giuseppe Zorzi , che ha consegnato a Bosso il sigillo storico dell’ente, dall’assessore alla cultura di Predazzo Lucio Dellasega e dal presidente dell’Apt di Fiemme Piero Degodenz . Ha coordinato la manifestazione il direttore della stessa Apt Bruno Felicetti . E’ intervenuto anche Fabio Ognibeni , titolare della prestigiosa ditta Ciresa di Tesero.
Mario Felicetti
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