di Francesco Morandini C’è stato l’assalto giovedì mattina al mercatino del libro usato organizzato dalla…
Il Sentiero Geologico di Predazzo permette anche ai “profani” l’avvicinamento ad una scienza apparentemente ostica come la geologia. Tutto questo è possibile grazie alla straordinaria varietà di conformazioni rocciose che affiorano sul territorio dei comuni di Predazzo e Tesero, che permettono di “leggere” come sulle pagine di un libro 200 milioni di anni.Lungo l’itinerario, in corrispondenza dei punti più significativi, sono state realizzate trentadue “stazioni” con bacheche (testi in italiano e tedesco) e tabelle esplicative del luogo e dei fenomeni visibili. Percorrendo il sentiero, in un paesaggio di grande fascino con scorci su alcuni dei gruppi montuosi più belli delle Alpi, dal Latemar, alla Marmolada, alle Pale di San Martino e alla catena del Lagorai, fino alle cime innevate delle vette del Tirolo verso nord, grazie alle tabelle didattiche a poco a poco si impara a conoscere gli eventi e le mutazioni che hanno creato il fantastico universo dolomitico… dopo questa escursione, nessuno potrà più pensare che le montagne sono solo sassi! Il sentiero geologico vero e proprio si snoda ad anello intorno al Doss Capel, ad una quota tra i 2000 e i 2200 metri. Il Passo Feudo si raggiunge da Predazzo con gli impianti funiviari Latemar 2200, oppure da Pampeago, dal piazzale degli impianti, risalendo lungo il sentiero segnalato verso Malga Zischgalm, 2000 metri – ore 1. Fino a qui è possibile arrivare anche con automezzi, percorrendo una strada sterrata, saltando però le prime tre stazioni con tabelle. Dalla malga si sale verso l’evidente insellatura del Passo Feudo, 2121 metri – ore 0,30.Dal Passo il sentiero con lievi saliscendi gira intorno al Doss Capel, con numerose stazioni di sosta, toccando il punto più elevato a quota 2214 metri. In corrispondenza della stazione n° 25 il sentiero torna verso il Passo Feudo, costeggiando un suggestivo canyon con numerose stazioni, che si risale con un ripido tratto per ritornare poi al passo – ore 2,30 – e quindi in discesa a Pampeago – ore 1.In alternativa, dalla stazione n° 25 si può scendere direttamente a Pampeago lungo la pista da sci, saltando però la visita al canyon – ore 0,30.
Dolomiti: una varietà di paesaggi e fenomeni geologici straordinari!Dai deserti alle isole tropicali, dai vulcani alle profondità marine: le tracce di questi antichi ambienti sono custodite nelle rocce delle Dolomiti e il sentiero del Dos Capèl di tracce ne mostra veramente tante.Riuscirete ad individuarle? Seguite le tabelle e, con un po’ di spirito di osservazione, imparerete a leggere le rocce come un libro.Incontrerete spiagge e fondali marini, conchiglie e stelle di mare che vissero prima dei dinosauri, rocce “cotte”, piegate o spezzate. Scoprirete la selce, materiale assai ricercato nella Preistoria, camminerete su lave, ceneri e lapilli dell’antico vulcano di Predazzo, conoscerete l’enigma della Pietra Verde… e molto altro ancora.
Planisfero di 235 milioni di anni fa.
L’area in cui si formarono le rocce delle Dolomiti (bollo rosso) era ubicata più a sud della posizione attuale, tra i tropici e l’equatore! Si osservi che le terre emerse erano unite in un unico, grande supercontinente: la Pangea.
1 | Porfidi quarziferi | 17 | L’enigma della Pietra Verde |
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