Predazzo incontro pubblico dal tema “Tempio crematorio”

Da il 7 marzo 2009

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PREDAZZO – Si parlerà di cremazione venerdì 13 marzo a Predazzo, nel corso di una conferenza promossa dal Comune e dall’Associazione di solidarietà «Il Cerchio». Il tema è «Tempio crematorio? Si grazie!». In primo piano la legge provinciale 7 del 2008 sulla «Disciplina della cremazione ed altre disposizioni in materia cimiteriale»: il provvedimento, nel rispetto della libertà di scelta e delle convinzioni culturali e religiose di ogni individuo, disciplina la dispersione e la conservazione delle ceneri derivanti dalla cremazione dei defunti e dalla cremazione dei resti mortali e dei resti ossei. Una pratica sempre più attuale, con non poche implicazioni di carattere sociale e culturale, oltre che igienico/sanitario ed urbanistico, sulla quale si è ritenuto di discutere in maniera pubblica. L’appuntamento è alle 20.30, in sala consiliare, con l’intervento di alcuni autorevoli relatori: il dottor Carlo Cristellotti , presidente dell’Associazione Tridentina per la Cremazione, l’ingegner Paolo Nardelli , dirigente del Servizio Opere Igienico/Sanitarie della Provincia, l’architetto Mariano Franceschini , progettista dell’intervento di riordino ed ampliamento del cimitero di Predazzo, Franco Chini , responsabile dei Servizi Funebri e Cimiteriali di Amnu Spa di Pergine. «Al di là degli aspetti più squisitamente normativi, tecnici e scientifici – spiega il sindaco Silvano Longo – la materia trattata suscita l’interesse della gente, anche perché siamo di fronte a due distinte concezioni, a due scuole di pensiero, talvolta anche in contrasto tra loro: l’una, quella positivista di matrice illuminista, che si appella alla fredda razionalità e crede ciecamente nel progresso scientifico e tecnologico, l’altra, di ispirazione romantica, per la quale è ancora importante ascoltare il sentimento, agendo in base agli effetti ed alle sensibilità personali». Ma c’è anche una questione più terra terra, legata al progetto di riordino e di ampliamento del cimitero di Predazzo. Se ne parla da tempo, per ragioni che riguardano la necessità di un suo adeguamento alla più recente normativa e di una sua complessiva riqualificazione. «Pur nel riordino secondo le disposizione di legge – precisa Longo – l’ampliamento non vorrà creare una semplice addizione e giustapposizione del cimitero attuale, che, nella sua conformazione architettonica possiede un notevole pregio storico/artistico e documentale, che non può essere alterato o compromesso, ma si integrerà in uno spazio con valenza ambientale/naturalistica, mediante la dimora di un “muro vegetale”. Quindi non un’area chiusa su se stessa, ma aperta verso l’esterno, interagente e comunicante con la comunità, attenuando di fatto la distanza psicologica tra il cimitero e l’abitato, frutto spesso di una mentalità tendente a creare una separazione netta tra la città dei vivi e quella dei defunti. Anche grazie alla crescita della pratica della cremazione, si delinea una soluzione complessiva che prevede solo la necessità di un ampliamento del cimitero esistente, invece che la realizzazione di un’area cimiteriale ex novo». Visto l’interesse dei temi proposti, la popolazione è invitata a partecipare. M. F.

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