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PREDAZZO – Undici soci di tutta la Valle di Fiemme hanno battezzato ufficialmente sabato scorso il nuovo Circolo culturale autonomista valligiano, presentandolo quindi alla popolazione in un successivo incontro presso l’aula magna del municipio. Un’ottantina di persone ha preso parte alla riunione, coordinata da Marco Graziola ed aperta da Andrea Giacomelli , tra l’altro presidente del consiglio comunale di Predazzo. «Un gruppo» ha sottolineato Giacomelli «che vuole ribadire il senso di appartenenza al nostro territorio, promuovendo un vero e proprio laboratorio di idee e di iniziative, incontri, conferenze, manifestazioni, anche momenti ludico/ricreativi per promuovere, attraverso un libero confronto di idee, il benessere sociale ed intellettuale della gente di Fiemme. L’associazione» ha aggiunto «intende portare avanti una tradizione autonomista che, in questa valle, viene da lontano, alla riscoperta delle ragioni storiche e delle nostre specificità». Subito dopo, il professor Arturo Boninsegna , storico del paese, ha fatto un’ampia panoramica sulla tradizione culturale fiemmese, soffermandosi in dettaglio su quanti hanno approfondito la storia di Fiemme, dalla seconda metà del Settecento ad oggi, ovviamente legata alla Magnifica Comunità: da Antonio Vanzetta di Ziano (professore presso l’Università di Innsbruck, scomparso nel 1840), a don Giorgio Delvai, don Lorenzo Felicetti, Nino Franzellin, Candido Degiampietro, Antonio Zieger e, infine, Italo Giordani. Boninsegna ha ribadito la necessità di entrare nelle scuole, con interventi strutturati e non occasionali, oltre all’urgenza di un ente culturale di sicuro spessore scientifico ed in grado di garantire regolari ricadute formative. Il nuovo Circolo, secondo lo studioso di Predazzo, dovrebbe «puntare prima di tutto sulla costituzione di archivi di valle, storici, familiari, etnografici, dialettali», per garantire «nuovi stimoli e nuove forme di acculturazione» ed «un futuro più consapevole». Boninsegna, nel secondo centenario della rivolta antibavarese, guidata da Andreas Hofer, ha anche ricordato come la prima scintilla contro la coscrizione obbligatoria fosse nata proprio a Predazzo, il 1° marzo 1809, grazie soprattutto a Michele Giacomelli, oste presso l’indimenticato Hotel Nave d’Oro (purtroppo demolito negli anni Sessanta del secolo scorso ndr), nominato da Hofer comandante superiore di Fiemme e Fassa con il grado di maggiore, impegnato nella difesa di Trento con due compagnie, insignito con tre medaglie d’argento e una d’oro come difensore del Tirolo. Anche a lui, quest’anno, sarà riservato un particolare ricordo. La riunione di Predazzo, alla quale hanno partecipato anche il sindaco Silvano Longo, lo scario Raffaele Zancanella, l’assessore provinciale Ugo Rossi e l’ex consigliere Carlo Andreotti, è stata chiusa dall’assessore provinciale alla cultura Franco Panizza. M. F.
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