Non lascia, ma raddoppia. L’associazione trentina “Famiglie Insieme” dopo l’entusiasmante debutto dello scorso anno, torna…
L’Associazione Bancaria Italiana (Abi) e la Conferenza Episcopale Italiana (Cei) hanno firmato ufficialmente oggi l’accordo per istituire a livello nazionale un fondo di 180 milioni di euro destinato a sostenere, con prestiti ultra-vantaggiosi, le famiglie più povere, con almeno tre figli a carico (o con un disabile), rimaste senza reddito a causa della disoccupazione della crisi economica.
Uno dei criteri di selezione sarà anche la loro “integrità morale”, ha spiegato oggi in un conferenza stampa il presidente dell’Abi, Corrado Faissola. Il presidente dell’episcopato italiano, card. Angelo Bagnasco, ha detto, da parte sua, che il fondo sarà destinato alla famiglia, così come “è descritta dal dettato della Costituzione italiana”. Per quanto riguarda altre realtà di miseria – ha aggiunto – la Chiesa interverrà con altre forme di assistenza e sostegno.
L’iniziativa presentata oggi si chiama “Prestito della Speranza” e conta di poter aiutare circa 30 mila nuclei familiari nei prossimi anni. Sarà offerto un prestito di 500 euro al mese, per un massimo di due anni, rimborsabile – quando il capo famiglia avrà ritrovato un lavoro stabile – a un tasso massimo del 4,5%, ovvero la metà di quello offerto mediamente dalle banche.
“La Chiesa italiana – ha spiegato il card. Bagnasco – conta di raccogliere il fondo di partenza, 30 milioni di euro, in una colletta straordinaria che si terrà in tutte le parrocchie del paese il prossimo 31 maggio, giorno di Pentecoste”. Una somma a fondo di garanzia che, grazie all’accordo con l’Abi, sarà in grado di generare prestiti per 180 milioni di euro per il prossimo triennio.
Avvenire
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