Dal 23 al 26 agosto 2016 si è svolto a Bellamonte presso la sala polifunzionale “Aldo…
In Val Venegia il giorno 20/12/2009 son stati raggiunti i -25° dal sito freddo monitorato da Fulvio Bruni di Meteopredazzo.Con -38,9 °C registrati lo scorso 18 dicembre, è la dolina di Campoluzzo (1.765 m) ad assicurarsi la palma provvisoria di località più fredda della stagione invernale 2009-’10. Il dato è stato registrato dall’équipe dell’Arpa Veneto, coordinata da Bruno Renon che, in collaborazione con l’associazione Meteotriveneto, si occupa del “Progetto doline trivenete”, ovvero di quelle depressioni carsiche (altrimenti dette sinkholes) che caratterizzano l’Italia nord orientale, la Slovenia e l’Austria, e le cui caratteristiche pedologiche e morfologiche favoriscono, in determinate circostanze, forte irraggiamento notturno e grande dispersione di calore, provocando temperature notevolmente basse.Il dato di Campoluzzo è possibile venga superato nel momento in cui saranno disponibili i rilevamenti di Busa di Manna (2.546 m), in provincia di Trento, che detiene il record italiano in questa particolare classifica: -43,8 °C registrati il 9 gennaio 2009. Campoluzzo, in ogni caso, si difende bene, poiché il record è di -40,3 °C (3 gennaio 2009).Mentre alla Capanna Regina Margherita (4.559 m) l’irruzione artica prenatalizia portava la lettura dei sensori a -34,0 °C (dato di Arpa Piemonte, superato poi dal -34,6 °C del 2 gennaio), il 20 dicembre altre quattro località del Triveneto, a quote ben inferiori a quella della vetta del Monte Rosa, sperimentavano valori più gelidi: Pra’ Campofilone (1.621 m) -37,2 °C; Busa Candaglia (1.246 m) -35,3 °C; Buse di Carriola (1.212 m) -34,9 °C; Malga Pozze (1.808 m) -34,6 °C. Da notare che, ridotta a livello del mare secondo il gradiente adiabatico medio (0,65 °C/100 m), la temperatura di Campoluzzo corrisponde a -27,4 °C mentre quella del Monte Rosa ad appena -4,4 °C. Questo è il motivo per cui le formazioni carsiche, e le doline in genere, non sono prese in considerazione quando si tratta di delineare gli aspetti meteoclimatici d’una regione.La stessa Arpa Veneto, d’altro canto, distingue fra doline (in gran parte aree di qualche ettaro) e siti freddi, questi ultimi ubicati in avvallamenti di maggiore superficie favorevoli a intense gelate e, spesso, abitati. Tenuto conto di tali distinzioni, risiede probabilmente qui il motivo per cui MeteoSvizzera considera record elvetico il -41,8 °C del villaggio di La Brévine (1.050 m, 12 gennaio 1987), nel Giura, e non ha invece mai impiantato stazioni di rilevamento a Glattalp, dove la strumentazione dell’Elektrizitätswerk des Bezirks Schwyz (1.850 m) il 7 febbraio 1991 ha segnato -52,5 °C (e -37,2 °C lo scorso 3 gennaio, il valore più basso dal 12 gennaio 2006).Tornando all’attualità, val la pena sottolineare una considerazione di Renon riguardante l’irruzione artica del mese passato: «Il 20 dicembre scorso, con la massa d’aria molto fredda che avevamo sulla testa c’era la grossa occasione di ottenere valori strabilianti (es. -45 °C a Campoluzzo, -50/-53 °C a Busa di Manna) ma il vento ha impedito tutto ciò» (comunicazione personale, 4 gennaio 2010). È comunque opinione dello stesso Renon che, in condizioni particolari (irruzioni artiche simili a quella del febbraio 1956), a Busa di Manna (e, probabilmente, in parecchie doline slovene) si possano raggiungere temperature anche inferiori ai -60 °C. [youtube 6KQf77E6bws]Stefano Di Battista
Questo articolo è già stato letto 6721 volte!