A seguito di quanto accaduto ieri a Trento (vedi articolo: Bocciature assurde al Concorso Pediatri per…
Visto il protrarsi dell’attesa, il presidente della Comunità di Valle Giovanni Zanon torna a chiedere certezze e risposte chiare all’Azienda sanitaria e all’assessore provinciale alla Salute Luca Zeni.
“A seguito dell’incontro dello scorso dicembre, quando è stata ipotizzata la riapertura del punto nascita dell’ospedale di Fiemme indicativamente nella prossima metà di aprile previo parere del comitato Percorso Nascita Nazionale, si chiede se a distanza di tre mesi sia arrivata la risposta e quali i contenuti.
Si riporta la grande preoccupazione per il continuo rimandare dell’auspicata riapertura e soprattutto delle ventilate dimissioni dei dirigenti medici pediatri assunti recentemente, in caso di non riapertura in tempi brevi del reparto di pediatria”, scrive Zanon in una lettera inviata oggi a Zeni e Bordon.
Parole che rispecchiano il clima di insoddisfazione, preoccupazione ed esasperazione che accomuna l’intera valle. La lontananza dal capoluogo, infatti, si fa ancora più pesante in questi mesi invernali, con le strade meno agibili e l’elicottero che non sempre può alzarsi in volo, tanto che martedì sera una donna ha partorito in pronto soccorso a Cavalese: “Fortunatamente mamma e bambina stanno bene.
Resta però inaccettabile che una donna debba partorire in un pronto soccorso, certamente in sicurezza, ma in un locale frequentato da altri utenti e adattato in tutta fretta a sala parto, quando al piano superiore c’è un intero reparto preposto a questo scopo chiuso”, aggiunge Zanon.
Il presidente della Comunità di Valle ribadisce un’altra criticità: “Dal primo gennaio i medici pediatri dipendenti dell’ospedale di Fiemme sono quattro, ma l’orario di servizio è ancora quello dalle 10 alle 18. Credo che sia giunto finalmente il momento di estendere il servizio all’intera giornata, prevedendo anche la reperibilità notturna”.
Zanon non nasconde “sconcerto e preoccupazione per questo continuo procrastinare, che lascia sottintendere una sostanziale mancanza di volontà di far cambiare le cose”. Monica Gabrielli
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