La giornata del Creato - Si è svolta martedì mattina nel Primiero e in serata…
È già scattata in tutta Italia la sindrome da Redditest. C’era forse da aspettarselo visto il modo in cui questo nuovo spauracchio di milioni di italiani è stato presentato dallo stesso direttore dell’Agenzia delle entrate. Attilio Befera ha parlato infatti di uno strumento a favore del contribuente che, potendo finalmente verificare in maniera autonoma la coerenza tra entrate e uscite familiari, può evitare che partano accertamenti fiscali attraverso il Redditometro. È ovvio quindi che a tanti italiani sia subito scattato il riflesso condizionato di andare a controllare in che categoria si situa il proprio bilancio familiare.
Una famiglia su cinque – 4,3milioni di nuclei circa – sostiene spese «incoerenti» con il proprio reddito. Mentre in un milione circa di casi la contraddizione è a dir poco sospetta: forti spese a fronte di redditi dichiarati quasi nulli, «vicini allo zero». Sono questi i risultati emersi da una simulazione sull’intera platea delle famiglie italiane, secondo quanto riportato dal direttore dell’ Agenzia delle Entrate, Attilio Befera. Secondo la simulazione, tra le diverse categorie di reddito il tasso di irregolarità è maggiore nel reddito di impresa e nel reddito da lavoro autonomo.
REDDITOMETRO – Lo strumento per indagare le ragioni dell’incoerenza delle dichiarazioni sarà il nuovo redditometro. «È già pronto, e siamo in fase di approvazione del relativo decreto ministeriale e quindi sicuramente a gennaio sarà utilizzabile» ha detto Befera riconoscendo che si tratta di uno strumento per «stanare l’evasione» ma che sarà utilizzato «con la massima prudenza e soltanto per differenze eclatanti» tra le spese e i redditi dichiarati.
REDDITEST – I contribuenti possono intanto scaricare dal sito dell’Agenzia delle Entrate il ReddiTest: il software che misura la compatibilità tra reddito familiare e spese sostenute. È una sorta di autodiagnosi che coglie le principali caratteristiche che incidono sul tenore di vita e aiuta le famiglie a verificare la coerenza della propria dichiarazione prima che possa scattare un eventuale accertamento
Al software si potrà accedere tramite Internet e, dopo aver caricato i propri dati in forma anonima, si potrà eseguire un test allo scopo di effettuare una verifica circa la coerenza tra il reddito prodotto e le spese sostenute nell’anno. Al termine dell’inserimento dei dati si accenderà una luce verde se il risultato sarà coerente oppure, viceversa, una luce rossa.
In caso di coerenza il contribuente potrà stare tranquillo. Contrariamente dovrà aumentare il proprio reddito fino a quando il software non arrivi ad un livello di coerenza. Come già accennato i dati inseriti saranno anonimi e nessuna traccia sarà presente sul Web.
In sostanza il Redditest si inserisce nel contesto dell’accertamento sintetico che si basa essenzialmente su due metodi con cui il fisco può rettificare i redditi dei contribuenti: quello dell’accertamento sintetico puro e quello del redditometro. Il primo determina il reddito sulla base delle spese sostenute; il secondo si basa sul contenuto induttivo di elementi di capacità contributiva individuati mediante l’analisi di campioni significativi di contribuenti, differenziati in funzione del nucleo familiare e dell’area territoriale di appartenenza.
Questo articolo è già stato letto 5874 volte!