Il Consiglio della Comunità Territoriale della Valle di Fiemme ha approvato nelle scorse settimane l’istituzione…
Le Guide e gli Esploratori del reparto Val Fiemme 1 invitano tutti i ragazzi di 11-12-13 anni ad un incontro di presentazione del cammino Scout 2012-2013.
Leggi la locandina e convinci i tuoi genitori a portarti a questo incontro, dimostrando loro fin da subito, (riordinando d’ora in avanti la tua cameretta..) che questa avventura fa per te!!
Perchè essere scout….
Perché il fatto di indossare una camicia azzurra o verde, di infilarsi i pantaloncini di velluto e portare al collo quella “strana collana” tutta colorata che si chiama fazzolettone, ha un significato. E anche piuttosto importante. Al contrario di quello che uno potrebbe pensare, essere scout non significa passare di porta in porta a vendere biscotti o chiamarsi Giovani Marmotte e servire un Grande Mogol, ma semplicemente conoscere, scoprire ed aiutare. Non puoi essere scout se non hai la voglia di perseguire dei sogni o realizzare desideri o ancora porgere la mano a chi deve rialzarsi dopo una caduta. Essere scout significa voler imparare a creare con le proprie mani, significa voler fare e, spesso, significa sporcarsi; ma significa anche sentirsi appagati alla fine di un lavoro, di un gioco, sentire che si fa parte di un mondo che prima si credeva di conoscere, e scoprire poi che in realtà si ha ancora molta strada davanti per arrivare a poterlo prendere tra le mani e dire “Io so come è fatto tutto questo!”… Significa sentirsi in una grande, grandissima famiglia, al sicuro, pronti a proteggere ed a essere protetti, anche se ci si trova al freddo in una tenda dalle quali cerniere entrano ragni e formiche. Significa riscaldarsi attorno al fuoco che lambisce la notte e la fa risplendere, suonando e cantando, ridendo e talvolta ballando. Significa perdersi in un bosco e riuscire a tornare a casa, scoprendo nuove strade e ritrovando la via perduta. Significa stringere la mano della persona che si ha a fianco ed imparare ad amare il suo respiro come si ama il proprio. Essere scout è tutto questo e molto altro.(Chiara)
Baden Powell,una vita per i regazzi
Tutto il gioco scout, attraverso cui sono passate nel mondo oltre 300 milioni di persone, nasce dalla genialità di un ex generale inglese, Robert Baden-Powell. Egli riuscì a tradurre la propria espe-rienza di vita in una formula di peda-gogia attiva che rispondeva pienamente a molte esigenze dei ragazzi della sua epoca e
risultò attraente anche per le successive generazioni. Dal suo apparire, nei primi del ‘900, lo scautismo ebbe rapidamente grande successo in tutto il mondo, e lo stesso Baden-Powell, detto familiarmente B.-P. fra gli scout, poté seguirne lo sviluppo assieme alla moglie Olave, che si occupò delle ragazze, le guide.
Un progetto di crescita, la forza dell’educazione
L’AGESCI è un’associazione di giovani per i giovani, aperta a ragazzi e ragazze dagli 8 ai 21 anni che, in essa:
• crescono secondo una scelta e un progetto specifico di coeducazione, per formarsi come persone che sanno capirsi, collaborare,discutere, decidere insieme;
• si assumono responsabilità personali proporzionate all’età e vivono occasioni per sviluppare a fondo qualità e interessi, in una progressione di crescita che ciascuno progetta e verifica personalmente con i capi;
• vivono esperienze appassionanti di vita all’aperto e di conoscenza dell’ambiente, incontro con persone e situazioni diverse, per acquisire le capacità che vengono dallo scouting: saper osservare, capire,agire;
• si aprono alla dimensione internazionale,nel frequente incontro gioioso con scout e guide di Paesi diversi, sperimentando l’apertura all’altro e il rispetto delle differenze, la solidarietà e la cooperazione;
• camminano nella fede, che parte dalle esperienze vissute, attraverso un sentiero fatto di conoscenza, approfondimento, preghiera, confronto.
Il metodo scout:un’intuizione geniale
Il metodo scout attribuisce importanza a tutte le componenti della persona, aiutando a svilupparle e a farle crescere in armonia, secondo un cammino attento alla progressione personale di ciascuno.
È fondato sui quattro punti di B.-P.:
Carattere. Per formazione del carattere si intende la formazione della personalità, cioè di una relazione positiva con se stessi. L’educazione del carattere mira a sviluppare la capacità di fare scelte, di prendersi delle responsabilità, di progettare con consapevolezza la propria vita, scoprendo la propria vocazione nel piano di Dio. Essa si fonda sull’esercizio delle virtù.
Abilità manuale. Per abilità manuale si intende una relazione creativa con le cose. L’educazione all’abilità manuale ha come scopo lo sviluppo di un’intelligenza e di una progettualità pratica, di un’autonomia a realizzare, partendo da mezzi poveri, e a valorizzare quello che si ha perché lo si sa usare.
Salute e forza fisica. Per salute e forza fisica si intende la conoscenza e un rapporto positivo con il proprio
corpo in quanto dono di Dio e fonte di relazione con gli altri e con l’ambiente: significa cioè accettare il proprio corpo e averne cura, ricercare ritmi naturalidi vita,saper affrontare la fatica, la sofferenza, la malattia, la morte.
Servizio del prossimo. Per servizio del prossimo si intende il mettere a disposizione degli altri le proprie energie e capacità e rendersi utili in qualunque momento sia richiesto. Ciò comporta l’educazione all’amore
per gli altri, al bene comune e alla solidarietà, a scoprire la ricchezza della diversità nelle persone, a vivere e
lavorare insieme per costruire un mondo più giusto.
Il metodo educativo dell’AGESCI è una proposta formativa che vede i giovani come autentici protagonisti
della loro crescita; deriva da una visione cristiana della vita; tiene conto della globalità della persona e quindi
della necessaria armonia con se stessi, con il creato, con gli altri; è attenta a riconoscere valori, aspirazioni, difficoltà e tensioni nel mondo dei giovani.
Il metodo si evolve e si arricchisce nel tempo e si caratterizza per l’autoeducazione, l’esperienza e l’interdipendenza tra pensiero e azione, la vita di gruppo e la dimensione comunitaria,la coeducazione, la vita
all’aperto,il gioco, il servizio, la fraternità internazionale.
Esploratori e Guide: protagonisti dell’avventura
Il Reparto è l’unità di ragazzi e ragazze dagli 11/12 ai 16 anni, gli Esploratori e le Guide. Comprende tre o quattro Squadriglie, formate da 7-8 ragazzi o ragazze che progettano e realizzano in modo autonomo attività e imprese. Il Reparto è una comunità di ragazzi e capi, uniti dalla stessa Legge: dieci articoli semplici,
ma impegnativi, che propongono uno stile di vita, lo stile scout che gli adulti e i ragazzi sono liberamente impegnati a rispettare. Con la Promessa inizia il cammino nel gioco scout. Le esperienze del campo, delle uscite della Squadriglia e del Reparto sono elementi della metodologia scout per la formazione del carattere, la familiarità con la natura, la creazione di buone abitudini che favoriscano la vita comune e il rispetto dell’ambiente. Nel Reparto la crescita personale è stimolata e aiutata da un sistema progressivo di assunzione di responsabilità che vede il singolo ragazzo o ragazza protagonista della propria crescita attraverso:
La vita all’aperto: vissuta come avventura, connaturata all’età e ispirata a reali vicende della vita; basata sull’uso delle tecniche tipiche dello scouting. I ragazzi e le ragazze sono stimolati ad acquisire il senso di responsabilità, la competenza, la capacità organizzativa e l’autonomia.
Il gioco: che rende le attività appassionanti e infonde serenità nell’affrontare le difficoltà.
La vita di gruppo: attuata in piccole comunità denominate Squadriglie e poi nella più ampia comunità di Reparto.
L’essenzialità: che prevede attività realizzate nella semplicità per una concreta educazione a queste virtù e per favorire la partecipazione alle attività di tutti i ragazzi, indipendentemente dalle loro condizioni economiche.
Il servizio: concretizzato in piccoli impegni quotidiani tesi ad aiutare il prossimo.
L’abilità manuale: utilizzata come stimolo concreto alla creatività.
L’osservazione e la deduzione:esercitate in tutte le occasioni e sviluppate per aiutare a superare l’introversione, per aiutare i ragazzi ad interessarsi della società e del mondo che li circonda.
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