Ragazze e ragazzi trentini, già dal prossimo anno scolastico (2015-2016) non potranno più scegliere a quale…
TRENTO – Già dal prossimo anno scolastico potrebbero accorciarsi le vacanze estive a favore di un maggior numero di interruzioni delle lezioni nel corso dell’anno per fare tirare il fiato ai ragazzi. Il forum proposto dall’assessore provinciale all’istruzione Marta Dalmaso sul sito «Vivoscuola.it», il portale del mondo della scuola trentino, per raccogliere le opinioni di insegnanti, presidi, genitori e studenti, che è rimasto aperto per circa due mesi dal 6 ottobre al 4 dicembre, ha dato un’indicazione prevalente a favore del cambiamento dell’attuale calendario in base al quale la scuola inizia il 15 settembre e finisce il 12 giugno. Dal prossimo anno scolastico le lezioni potrebbero iniziare il 2-3 settembre e terminare – nell’ipotesi più coraggiosa – il 30 giugno, recuperando così una settimana di vacanze per i Santi; una a febbraio (carnevale) e una a maggio, oltre ai quindici giorni di Natale e dieci giorni a Pasqua. Oppure, iniziare i primi di settembre ma terminare sempre a metà giugno, recuperando così meno giorni di sospensione da distribuire nel corso dell’anno. Sono stati 102 i messaggi raccolti dall’assessorato all’istruzione, con le proposte di modifica del calendario. «Nella grande maggioranza degli interventi al forum – si legge nel rapporto conclusivo pubblicato sul sito – l’attenzione si è focalizzata quasi esclusivamente sulla lunga pausa estiva, con una prevalenza di chi è favorevole al cambiamento, rispetto a chi preferisce che le cose rimangano come sono ora». Tra coloro che ritengono gli attuali tre mesi estivi di vacanza un periodo troppo lungo, ci sono però idee diverse su come recuperare i giorni di vacanza nel corso dell’anno scolastico: c’è chi vorrebbe iniziare prima ma finire prima; chi allungare le vacanze pasquali e prevedere la settimana corta per tutti, chi soprattutto chiede di uniformare i periodi di sospensione per tutti gli ordini di scuola compresa quella dell’infanzia. Le obiezioni che vengono sollevate, invece, da chi preferisce lasciare le cose come stanno sono di diverso tipo. Gli insegnanti sono favorevoli al calendario attuale per la stanchezza dei ragazzi che si manifesta a maggio, ma anche perché sono preoccupati dell’eccessiva frammentazione del programma e la difficoltà di concentrazione dopo ogni ripresa al rientro dalle vacanze.Luisa Maria Patruno L’Adige.it
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