Stava – Poco prima di mezzogiorno del 19 luglio 1985 crollano le discariche della miniera…
Tesero – Centro Documentazione Stava1985
Un breve viaggio tra natura e ricordi
Le cose, gli oggetti, i suoni, i colori, gli odori, le forme, troppo spesso ci passano davanti, quasi a salutarci e noi non ce ne accorgiamo.
Scambiamo il viaggio per il raggiungimento di una meta e ci dimentichiamo che le mete possono essere tante quante sono le cose che riusciamo a vedere/sentire durante il nostro cammino. Cose vicine e lontane che rischiano di sembrarci invisibili.
Imparare a vedere è il primo passo per imparare ad apprezzare, poi verrà il tempo della conoscenza. Imparare a ricordare anche i ricordi degli altri sarà poi quello che ci farà capire.
La “Montagna delle Scoperte” è un breve viaggio tra natura e ricordi, realizzato dal Comune di Tesero su proposta della Fondazione Stava 1985 Onlus, con una serie di percorsi che coinvolgono la parte alta della Val di Stava e il monte Prestavel.
La “Montagna delle scoperte” porta attraverso i boschi che sovrastano Stava nei luoghi che furono teatro dell’attività mineraria e che ospitarono i bacini di decantazione dei fanghi residuati della lavorazione che crollarono il 19 luglio 1985, uccidendo 268 persone.
Il percorso è stato progettato da Sergio Camin, che si è avvalso della collaborazione di Marcello Mazzucchi per i contenuti naturalistici e di Italo Giordani per le note storiche. La parte relativa all’attività mineraria e alla catastrofe del 19 luglio 1985 è stata curata da Graziano Lucchi. La traduzione in lingua inglese e tedesca è rispettivamente di Francesca Campisi e Margreth Meixner. La revisione dei testi è stata curata da Giovanni Tosatti e Monica Pfeifhofer.
La parte naturalistica permette di conoscere la vita del bosco e di approfondire il secolare rapporto dell’uomo con il bosco e la montagna. Le stazioni informative relative all’attività mineraria mostrano l’acquedotto che portava l’acqua necessaria per il fango e la flottazione, l’imbocco della galleria della miniera a quota 1.550, i capannoni che ospitavano gli impianti di lavorazione del minerale e l’idrociclone che nella zona di Pozzole serviva per innalzare gli argini dei bacini di decantazione. Lungo il percorso si raggiunge anche un punto panoramico dal quale si può vedere la colata di fango con gli occhi di che la vide il 19 luglio 1985.
Il sentiero richiede due/tre ore di facile camminata e può essere affrontato partendo da Stava oppure dal parcheggio nei pressi del ponte sul rio Stava lungo la strada che porta a Pampeago. I punti più interessanti del sentiero possono essere raggiunti anche dal Passo di Pramadiccio con una passeggiata di circa mezz’ora.
“La montagna delle scoperte”, con il patrocinio del Club Alpino Italiano e della SAT, è uno “Sentieri Vivi” dell’APT della Val di Fiemme. Può essere percorso con la guida in italiano, inglese e tedesco realizzata dall’APT Val di Fiemme o con un computer palmare che, grazie alla tecnologia satellitare GSM, “accompagna” l’escursionista e fornisce tutte le informazioni circa i singoli punti di interesse e le successive mete da raggiungere.
La guida ““La montagna delle scoperte – The Discovery Mountain – Der Berg der Entdeckungen” è in vendita al costo di 5 Euro, mentre i computer palmari sono disponibili presso il Centro di Documentazione della Fondazione Stava 1985 a Stava, nelle Aziende per il Turismo della Valle di Fiemme e negli hotel della Valle che aderiscono al progetto.
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