TESERO - Inizia male, anzi malissimo, l'edizione 2008 dei «Presepi nelle Corte» a Tesero. È…
Adesso davvero non se ne può più. La comunità sana di Tesero e l’Associazione Amici del Presepio, guidata dal presidente Walter Deflorian , ne hanno piene le tasche. Ancora una volta, nella notte di San Silvestro (ma la notizia è stata diffusa solamente ieri sera) ignoti delinquenti si sono accaniti contro il presepio in grandezza naturale allestito in piazza Battisti, strappando il Bambinello dalla culla alla quale era fissato con un cavo di acciaio, rompendogli entrambe le braccia, portandolo via dalla capanna per abbandonarlo riverso su un vicino mucchio di neve. Non contenti, se la sono presa anche con San Giuseppe, strappandogli un braccio, hanno diviso la bellissima figura del padre che conduce per mano il bambino a contemplare la nascita di Gesù, hanno rovesciato uno dei Re Magi, hanno preso a calci una pecora e ne hanno rubato una seconda. Attoniti e sconvolti non solo i promotori del presepio ma tutti i cittadini, che non hanno dimenticato il furto, all’inizio di dicembre, di un presepio artistico in una delle «corte» del centro storico del paese, a poche decine di metri di distanza dal luogo dell’inaugurazione della classica manifestazione di fine anno. Un’opera d’arte, asportata dopo aver riempito la bacheca di petardi. Alcuni pezzi sono stati tra l’altro trovati sulla scalinata delle scuole medie, assieme ad un carretto di legno, realizzato dal grande artigiano miniaturista Fabio Vinante ed utilizzato come uno skateboard. Il che avvalora un’ipotesi tutt’altro che peregrina. «Sono giovinastri del nostro paese – dice convinto il presidente Deflorian, letteralmente sconvolto dall’ennesimo episodio di teppismo – protetti dai loro genitori e dalla società omertosa in cui vivono. Sono convinto che il presepio si trova in qualche garage. Voglio sapere dove è finito e i nomi dei delinquenti che lo hanno rubato. Se qualcuno mi darà le giuste informazioni, sono disposto a riconoscergli 500 euro di tasca mia». Ancora più grande l’amarezza per quanto accaduto al presepio in piazza. «Un atto di vandalismo fatto con cattiveria. Mi rifiutavo di pensare che potessero esistere persone tanto insensibili da poter danneggiare un manufatto così bello e così pieno di significato. Ed invece, purtroppo, è successo. Ne ho parlato con altre persone, tra le quali Mario Fanin , che rappresenta per noi una vera memoria storica dei presepi, e l’amarezza è grande. La figura di Gesù Bambino era tra l’altro per noi un regalo molto importante, fattoci da quei pionieri che, nel 1965, fondarono l’associazione e che ce lo donarono nel 2005, in occasione dei festeggiamenti per i 40 anni dell’Associazione. Era un’opera del compianto amico scultore Felix Deflorian e rappresenta una copia del Gesù Bambino realizzato agli inizi del 1900, già oggetto di vandalismi nel 2004 e che oggi, dopo il restauro, viene conservato in Casa Iellici». «Ora – conclude Deflorian – ci stiamo chiedendo che cosa dobbiamo fare. Dobbiamo chiudere la manifestazione? Far videosorvegliare tutto il presepio? Recintarlo come a protezione dalle bestie pericolose? Non ci siamo ancora dati una risposta, ma la volontà di gettare la spugna è grande. Che senso ha andare avanti così? Stiamo vivendo una forte situazione di disagio, la depravazione della nostra società giovanile, che trova intelligente rovinare, colpire, distruggere il lavoro e l’impegno altrui. Mentre purtroppo il paese e le coscienze tacciono». Uno sfogo più che giustificato, di fronte a questo ennesimo episodio di sconcertante pochezza mentale. Le parole, probabilmente, non servono più.
Mario Felicetti
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