Domenica 16 luglio 2017 a Ziano di Fiemme Il Decanato di Fiemme propone un percorso…
Halloween o Hallowe’en è il nome di una festa popolare di origine pre-cristiana, fino a poco tempo fa tipicamente statunitense e canadese, ma che sta diventando comune anche in Europa e in particolare in Italia. Viene celebrata la sera del 31 ottobre.
Il nome Halloween è fatto derivare da All Hallows Eve, “Vigilia di Tutti i Santi”, cioè “Vigilia della festa di Tutti i Santi”. Tale festa ricorre, appunto, il 1º novembre.
Le origini della festa affondano nel più remoto passato delle tradizioni europee: viene fatta risalire a quando le popolazioni tribali usavano dividere l’anno in due parti in base alla transumanza del bestiame. Nel periodo fra ottobre e novembre, preparandosi la terra all’inverno, era necessario ricoverare il bestiame in luogo chiuso per garantirgli la sopravvivenza alla stagione fredda: è questo il periodo di Halloween.
In Europa la ricorrenza si diffuse con i Celti. Questo popolo festeggiava la fine dell’estate con Samhain, il loro Capodanno. In irlandese anticoSamain significa infatti “fine dell’estate”[1]). A sera tutti i focolari domestici venivano spenti, e riaccesi dai druidi che passavano di casa in casa con torce avvivate presso il falò sacro situato a Tlachtga, vicino alla reale Collina di Tara.
Nella dimensione circolare-ciclica del tempo, caratteristica della cultura celtica, Samhain si trovava in un punto fuori dalla dimensione temporale che non apparteneva né all’anno vecchio e neppure al nuovo; in quel momento il velo che divideva dalla terra dei morti si assottigliava ed i vivi potevano accedervi.
I Celti non temevano i propri morti e lasciavano per loro del cibo sulla tavola in segno di accoglienza per quanti facessero visita ai vivi. Oltre a non temere gli spiriti dei defunti, i Celti non credevano nei demoni quanto piuttosto nelle fate e negli elfi, entrambe creature considerate però pericolose: le prime per un supposto risentimento verso gli esseri umani; i secondi per le estreme differenze che intercorrevano appunto rispetto all’uomo. Secondo la leggenda, nella notte di Samhain questi esseri erano soliti fare scherzi anche pericolosi agli uomini, e questo portò alla nascita e al perpetuarsi di molte altre storie terrificanti.
Si ricollega forse a queste credenze la tradizione odierna e più recente per cui i bambini, travestiti da streghe, zombie, fantasmi e vampiri, bussano alla porta urlando con tono minaccioso: “Dolcetto o scherzetto?”. Per allontanare la sfortuna, inoltre, è necessario bussare a 13 porte diverse.
Riguardo all’etimologia della parola Halloween, dal momento che il culto dei Santi è posteriore alla religione druidica, c’è chi ritiene che derivi daAll allows even, cioè “la sera in cui tutto è permesso”, intendendo che anche i defunti possono uscire dalle tombe per far visita ai vivi.
Con il dominio romano, Samhain fu assimilata all’equivalente celebrazione di Pomona, una festa del raccolto. Dai Romani la festa fu chiamata Samonios.
Il Cristianesimo integrò o demonizzò le antiche festività pagane. Papa Bonifacio IV (m. 615) istituì il 13 maggio 610 la festa di Tutti i Santi; in tale festività, celebrata ogni anno in quello stesso giorno, venivano onorati i martiri, uccisi a causa della fede. Per oltre due secoli le due festività procedettero affiancate.
Da un certo punto in poi le due feste vennero fatte coincidere nella stessa data. Sembra che ciò sia stato opera di papa Gregorio III (731-741). Secondo altre fonti, invece, fu Sant’Odilone di Cluny che decise di spostare, nel 1048, la celebrazione cattolica di maggio all’inizio di novembre, al fine di spodestare il culto di Samhain, ancora molto popolare. Nei paesi di lingua inglese la festa risultante fu chiamata Hallowmas, “Messa in onore dei santi”, e la vigilia divenne All Hallows Eve, “Vigilia di tutti i Santi”, il cui nome progressivamente si contrasse in Halloween.
Dal 1630 al 1640 la Chiesa Cattolica fece in modo di far sopprimere ogni tradizione di tipo pagano rimasta legata a Ognissanti e alla sua vigilia.
Il 31 ottobre e il 1º novembre alcuni gruppi neopagani celebrano Sauin/Samhain:
Negli Stati Uniti le diverse tradizioni legate alla festa di Tutti i Santi confluirono nelle usanze odierne. Inizialmente Halloween era una festa regionale, le cui caratteristiche erano legate alla cultura degliimmigrati. Nell’Epoca Vittoriana furono gli strati più elevati della società ad impadronirsi della festa: era di moda, negli Stati Uniti, organizzare feste, soprattutto a scopo benefico, la notte del 31 ottobre. Venivano eliminati i collegamenti con la morte, ed amplificato l’aspetto di gioco e la parte scherzosa della festa.
Già nel 1910 le fabbriche statunitensi producevano tutta una serie di prodotti correlati alla festa diHalloween. La festa prende in questo periodo la connotazione di “notte degli scherzi”, o “notte del diavolo”, notte di abbandono all’anarchia, con ricorrenti atti di vandalismo, fino al punto da ritenere opportuno l’annullamento della festività. Con la seconda guerra mondiale si fece leva sul patriottismo americano, e la festa servì a tenere alto il morale delle truppe; il vandalismo degli scherzi venne eliminato.
Terminato il conflitto mondiale furono i bambini ad impossessarsi della festa, anche grazie alle aziende, che dedicarono a loro tutta una serie di costumi, dolci e oggettini, e trasformando la festa in un affare commerciale. Nel noto cartone animato televisiso I Simpson, molte puntate, una per stagione televisiva, sono dedicate ad Halloween, sotto il nome (in italiano) di “La paura fa novanta”.
È usanza ad Halloween intagliare zucche con volti minacciosi e porvi una candela accesa all’interno.
Questa usanza nascerebbe dall’idea che i defunti vaghino per la terra con dei fuochi in mano e cerchino di portare via con sé i vivi; i vivi si muniscono quindi di una faccia orripilante con un lume dentro per ingannare i morti. Queste credenze sono probabilmente reminescenze dell’antico culto druidico legato al fuoco sacro.
Secondo altri l’usanza è da vedere in riferimento anche alle streghe, che venivano bruciate sui roghi o impiccate; si pensava che queste vagassero nell’oscurità della notte, abbigliate in maniera più o meno orrenda, per vendicare la loro morte, approfittando del maggior potere loro conferito durante la notte di Halloween.
Vi è anche una leggenda britannica che narra di un ragazzo, Jack, che compiva atti malvagi sulla terra, e che più di una volta aveva fatto scherzi al Diavolo; quando morì sarebbe diventato un fantasma, che vagherebbe con una lanterna ricavata da una zucca illuminata: Jack o’lantern, “Jack della Lanterna”.
In ogni caso l’usanza è tipicamente statunitense, ma probabilmente deriva da tradizioni importate da immigrati europei: l’uso di zucche o, più spesso in Europa, di fantocci rappresentanti streghe e di rape vuote illuminate, è documentato anche in alcune località del Piemonte, dellaLiguria, della Campania, del Friuli (dove si chiamano Crepis o Musons), dell’Emilia-Romagna, dell’alto Lazio e della Toscana, dove la zucca svuotata era nota nella cultura contadina con il nome di zozzo[2].
Anche in varie località della Sardegna la notte della Commemorazione dei Defunti si svolgono riti che hanno strette similitudini con la tipica festa di Halloween d’oltreoceano. Nel paese di Pattada si intagliano le zucche, in altre località si svolge il rito de “Is Animeddas” (“Le Streghe”), de Su bene ‘e is animas, o de su mortu mortu, dove i bambini travestiti bussano alle porte chiedendo doni. Questo rito in Molise viene chiamatol’anim’ de le murt.
All’interno del mondo cattolico vi sono tre tendenze: una favorevole o neutra verso la festa, l’altra contraria ed un altra alternativa.
Nella Chiesa Cattolica vi è chi non nutre particolari difficoltà nei confronti della festa, ritenendo che il cristianesimo ha fatto proprie molte feste pagane trasformandole dall’interno. Quindi Halloween non sarebbe da condannare, quanto da evangelizzare.
Nella Chiesa vi sono posizioni di aperta condanna nei confronti di Halloween, ritenendo che essa sia una festa satanica, e che quindi chi la festeggia adori inconsciamente Satana.
Alcuni vescovi cattolici si sono espressi più volte contro tale festa[3][4]
Il vescovo di Verona, monsignor Giuseppe Zenti, ha detto tra l’altro:
« La sovrapposizione delle due feste (Halloween, Ognissanti e la Commemorazione dei Defunti) smaschera la chiara intenzione di soppiantare la festa di Tutti i santi e quella consecutiva dei defunti. È sopraffazione (…). Va da sé che anche in nome del solo buon senso le comunità cristianenon si prestano a dare attuazione a tale fenomeno. Che altro non sa se non di paganesimo consumistico. Il cristiano ha ben altro da testimoniare nei riguardi dei defunti che ci hanno preceduto nella realtà del mondo dei risorti nel Risorto, nostra vera speranza. »
in altra occasione scrisse:
« L’anglosassone Halloween è ormai sbarcato in forze sulle coste del mare nostrum, facendo dimenticare nel giro di pochi anni tutti i santi e i vicini defunti. » (Cristiani si nasce, pagani si diventa, Lettera del 17 marzo 2010) |
Don Oreste Benzi affermò in uno dei suoi ultimi appelli:
« Vogliamo che i nostri figli festeggino il giorno di Ognissanti con i demoni, il mondo di satana e della morte oppure con gioia e pace vivendo nella luce? Esortate i vostri figli dicendo loro: Vuoi giocare e divertirti con i demoni e gli spiriti del male o invece scegli di gioire e far festa con i santi che sono gli amici simpatici e meravigliosi di Gesù? »
Dopo la morte di don Benzi, il portavoce dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII affermò che Halloween è un “giorno particolare significativo per i satanisti in cui vengono celebrate numerose messe nere e riti satanici”. Secondo l’associazione fondata da don Benzi “l’elogio del macabro, non sarebbe altro che un modo subdolo per avvicinare anche i più piccoli al Satanismo” Valorizzazione dei santi cristianiDalla fine degli anni 2000 il progetto Sentinelle del Mattino promuove in tutta Italia la valorizzazione dei santi cristiani: trasformare halloween inHolyween, la “notte dei Santi”. Il progetto chiede alle parrocchie e a tutti i cattolici di affiggere sulle finestre, sui balconi o sulle porte delle immagini di Santi: tappezzare le città di volti di bellezza, a fronte di un mondo abitato da mostri e di una notte dove tanti giovani flirtano con l’horror. Nelle prime edizioni i più appesi sono stati Padre Pio, Giovanni Paolo II, Madre Teresa di Calcutta e San Giovanni Bosco. Varie diocesi hanno adottato l’iniziativa, con un buon successo. Qualche vescovo ha scritto ai fedeli invitandoli ad appendere volti di santi ovunque. In varie città sono state organizzate marce, veglie di preghiera e adorazioni. |
http://it.cathopedia.org/wiki/Halloween
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