Un museo storico dedicato alla Scuola Alpina di Predazzo. Documenti, foto d´epoca e soggetti che…
Ricevo oggi da Padova questo messaggio da parte di un predazzano trapiantato lì da parecchio tempo, e vuole farci conoscere la storia di un eroico finanziere che ha iniziato la sua vita militare alla Scuola Alpina della Guardia di Finanza a Predazzo, e lancia una proposta..
Sono Michelangelo fratello di Bepi Volpin, mi faccio vivo per vedere se su Predazzo Blog sarà possibile pubblicare la notizia relativa al finanziere Tullo Centurioni, che il giornalista Mario Felicetti ha elaborato per l’Adige. Penso sia importante che ai Predazzani venga ricordata la figura di un “eroe”, uscito dalla Scuola Alpina della Guardia di Finanza, che ha sacrificato la vita per il bene di centinaia di ebrei e perseguitati politici, inoltre credo che anche la Guardia di Finanza ne sarà contenta.
Anche quest’anno, la prima domenica di ottobre si è svolta a Padova la significativa cerimonia ufficiale volta a ricordare persone, non necessariamente conosciute, che si siano prodigate, durante i tempi bui delle leggi razziali in Europa e in particolare in Italia, nell’aiutare in qualsiasi modo gli ebrei a sfuggire alle persecuzioni e ai campi di concentramento, ma anche nel soccorrere le popolazioni dell’Armenia, del Ruanda e della Bosnia nel corso delle guerre fratricide di recente (o anche lontana nel caso degli Armeni) memoria.
Il 5 ottobre 2008 è stato inaugurato a Padova, per volontà dell’Amministrazione Comunale, il Giardino dei Giusti del Mondo, con la messa a dimora di dieci piante dedicate a dieci Giusti di quattro diversi genocidi (Armenia, Shoah, Ruanda e Bosnia), ed ogni anno si rinnova questa commemorazione aggiungendo nuovi nomi e nuove piante nell’area allo scopo dedicata, e destinata ad allungarsi nel tempo lungo l’argine del fiume Brenta con l’ambizione di arrivare al mare Adriatico, tracciando un percorso che potrà assumere il nome di Via dei Giusti.
Con il nome di “Giusti”, come risulta dalla delibera adottata dal Consiglio Comunale di Padova nella seduta del 19 febbraio 2007, “si intendono persone esemplari che, dovendo sottostare a condizioni di patente ed imperante ingiustizia … si sono attivate, anche con rischio della vita, per contrastare un genocidio in atto o la cultura del genocidio … Il “Giusto” si è adoperato in modo concreto per la salvezza dei perseguitati o è intervenuto a favore della verità storica contro i tentativi di giustificare il genocidio …. Per “Genocidio” si intende l’intenzionale e sistematica soppressione di un gruppo nazionale, etnico o religioso in quanto tale …”.
In questo luogo hanno quindi trovato ospitalità persone non necessariamente dotate di un particolare coraggio o di una levatura intellettuale e morale superiore alla media: nella maggior parte si tratta di donne e uomini comuni, che non di rado hanno agito d’istinto sentendo che comportarsi in quel modo era giusto. E la pianta, che ne riporta il nome, sta a significare il concetto di generare una vita e con esso anche l’idea di testimoniare il bene ricevuto a beneficio delle successive generazioni.
Perciò, a fianco di qualche personaggio assai noto, come per es. Giorgio Perlasca (messo in luce da una fiction di successo della RAI grazie all’interpretazione di Luca Zingaretti), risaltano anche le figure di Carlo Angela (padre del celebre giornalista Piero), di Giovanni Palatucci (funzionario della Questura di Fiume dopo il 1937), di Gino Bartali e di molti altri più o meno comuni cittadini, (compresi preti e suore) che sono ricordati in un opuscolo edito dal Comune di Padova a cura del prof. Giuliano Pisani, che segue con passione e competenza la delicata questione: si tratta non tanto di trovare le figure da ricordare con questa celebrazione, quanto piuttosto di verificare e scegliere quelle meritevoli e significative.
Da quest’anno una pianta particolare, un “Giuggiolo” (Zizyphus jujuba), porterà il nome di un finanziere, Tullo Centurioni, che meriterebbe di essere conosciuto in modo particolare dai Predazzani, non solo da chi ha ormai una certa età ma anche dai giovani e dalle future generazioni, proprio perché è vissuto a Predazzo nel periodo in cui frequentò la Scuola Alpina della GdF, prima di essere assegnato ai compiti istituzionali presso varie sedi nelle zone di confine tra Lombardia e Svizzera, in particolare nella sua ultima destinazione a Porto Ceresio (VA), dove dopo l’8 settembre 1943 egli non esitò a entrare in un’organizzazione umanitaria particolarmente attiva in favore dei profughi ebrei e dei perseguitati politici. Oltre che aiutare cittadini ebrei e non che in gran numero, per sfuggire alla caccia da parte dei nazifascismi, accorrevano in quella zona strategica per l’espatrio verso la Svizzera anche attraverso il Lago di Lugano, egli si impegnò anche nel compito di far arrivare corrispondenza e denaro alle organizzazioni assistenziali ebraiche. Quest’attività fu notata dalla Polizia tedesca in servizio su quel tratto di confine di Porto Ceresio in sostituzione delle autorità italiane. Ne seguì l’arresto (25 marzo1944), con immediata consegna del Centurioni al Comando tedesco, che il 20 settembre lo destinò al campo di concentramento di Bolzano, e successivamente a quello di Mauthausen in Austria (il 20 novembre), dove il nostro eroe trovò la morte.
Con decreto del 18 giugno 2008 il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, lo ha insignito della Medaglia d’Oro al Merito Civile “alla memoria” con la seguente motivazione: «Nel corso dell’ultimo conflitto mondiale si prodigava, con eccezionale coraggio ed encomiabile abnegazione, in favore dei profughi ebrei e dei perseguitati politici, aiutandoli ad espatriare clandestinamente e ad inoltrare la corrispondenza e i valori che le organizzazioni ebraiche indirizzavano ai rifugiati nella vicina Svizzera. Arrestato dalle autorità tedesche veniva infine trasferito in Austria, e successivamente dichiarato disperso. Mirabile esempio di altissima dignità morale e di generoso spirito di sacrificio ed umana solidarietà. 1943/1944 – Mauthausen (Austria)».
Alla cerimonia, svoltasi nel terreno dedicato al Giardino dei Giusti e poi nel grande salone del Palazzo della Ragione, hanno potuto presenziare due nipoti del Centurioni, dato che il suo matrimonio non poté essere coronato dalla gioia di avere figli a causa del precipitare della situazione dopo l’8 settembre 1943.
Ovviamente il suo paese natale, Dolcé (Verona) , lo ricorda e commemora in occasione delle celebrazioni per la Festa della Liberazione del 25 aprile, inoltre gli ha dedicato una targa commemorativa nella sede municipale. Dopo la cerimonia di Dolcé del 2009 con la dedica di questa lapide, collegata ad altra simile preparata dal Comune di Porto Ceresio, e adesso seguita dalla dedica di una pianta nel Giardino dei Giusti del Mondo di Padova del 2 ottobre 2011, viene spontaneo pensare e chiedersi: Predazzo, in collaborazione con la Scuola Alpina della GdF, non potrebbe fare qualcosa di significativo in onore e in memoria di questo maresciallo di finanza? Non sarebbe del tutto sbagliato considerarlo un nostro concittadino, dato che dal nostro paese è partito, forte del giuramento gridato ad alta voce nel piazzale della caserma, per esercitare il suo ruolo specifico di guardia di finanza sul confine italo-elvetico, ma soprattutto per fedeltà alla patria e ai valori della democrazia e della libertà. E’ pur vero che la GdF gli ha reso omaggio intitolando alla figura di Tullo Centurioni il X corso per allievi finanzieri di Predazzo e di Bari conclusosi con il solenne giuramento il 5 giugno 2010, come riportato dalla stampa locale e ripreso da Predazzo blog; tuttavia credo che sarebbe oltremodo importante che anche i cittadini di Predazzo conoscessero Tullo Centurioni e fossero invitati a onorarne la memoria come fosse un compaesano (almeno ad honorem).
Per chi avesse un po’ di dimestichezza con internet è molto facile trovare informazioni utili e interessanti in vari siti (compreso quello della GdF) accessibili attraverso qualsiasi motore di ricerca, su Tullo Centurioni e sul Giardino dei Giusti del Mondo di Padova, nonché sul prof. Giuliano Pisani che segue la questione per conto del Sindaco di questa città (autore anche di un libro sugli affreschi di Giotto nella Cappella Scrovegni, oggetto di studi e ricerche con nuove scoperte e conseguente interpretazione degli stessi). Michelangelo volpin
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