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[slideshow] Marco Nones scolpisce la spirale della vita nel cuore di Arte Sella
L’unico scultore italiano che è stato invitato da Arte Sella a realizzare una scultura, durante l’estate 2010, è l’artista di Cavalese Marco Nones.
Per questa manifestazione internazionale di arte contemporanea, che si svolge all’aperto nei boschi della Val di Sella, Marco Nones inizierà mercoledì 7 luglio 2010 a istallare l’opera “Il Dna del Trentino”, avvalendosi della collaborazione di Dario Zorzi.
Il progetto di Arte Sella è sviluppato lungo un percorso chiamato Arte Natura, dove il visitatore può incontrare opere create da artisti di fama internazionale con sassi, foglie, rami o tronchi. Queste istallazioni, volutamente abbandonate al degrado, si inseriscono nel ciclo vitale della natura.
Lo scultore di Cavalese ha preparato le compenti del dna trentino a Ziano, nel piazzale della segheria della Magnifica Comunità di Fiemme.
L’idea dello scultore di offrire un’opera per la natura, nella natura, nasce dall’esigenza di spingere ancora più a fondo la sua ricerca delle radici. Dopo essersi immerso per anni nelle “Radici del sacro” con la scultura di radici di cirmolo, ora intende esplorare le radici dell’uomo.
Nones ha immaginato di disegnare nello spazio una grande spirale in legno per “riprodurre” la più piccola e importante componente dei corpi organici e liberarla nella natura, in grande dimensione, su rocce presenti nel bosco trentino di Arte Sella.
La molecola della vita, alta tre metri e lunga cinque, sarà realizzata con legni di cirmolo della Magnifica Comunità di Fiemme, tagliati e uniti in modo da formare il cerchio continuo della spirale.
Dove affonda le radici questa sua ricerca? “Il lavoro di scultore – risponde Marco Nones – mi ha permesso di mantenere un rapporto sincero ed essenziale con la terra. Forse per questo, più di molti altri, sono profondamente a disagio davanti alle complicazioni burocratiche, al caos, alla corsa frenetica dell’uomo che cerca appagamento nel consumo spasmodico di beni materiali. Uno scultore ‘toglie’. È il suo movimento interiore. Quando guardo l’uomo, vedo un essere intelligente, creativo, ma prigioniero dall’affascinante gioco della ragione. Ascolto comunicazioni ossessive. Spiegazioni. Motivazioni. E sento l’affanno, la paura. Io osservo un legno, lo accarezzo, sento un’emozione e percepisco una forma. Sono di poche parole. Forse, ingenuamente, vorrei riuscire a ‘togliere’, almeno per qualche momento, un po’ di questa paura che acceca e allontana. Per farlo ho scelto di proporre una riflessione sulla nostra identità”.
Il Dna del Trentino quindi profuma di legno? “Direi proprio di sì – conferma lo scultore -. Purtroppo, sento parlare di identità, anche trentina, solo quando si tratta di difendersi dalla globalizzazione. E mentre l’uomo fa squadra per valorizzare prodotti e materiali che esprimono l’identità del territorio, vorrei provare a suggerire una ricerca interiore, attraverso le materie del Trentino. La pietra, durissima e forte, ha forgiato il nostro carattere. Il legno, simbolo di umiltà e calore, ci racconta chi siamo e da dove veniamo. Siamo il risultato di una storia generazionale. Le nostre qualità e le nostre difficoltà sono ‘informazioni’ che arrivano da molto lontano. Il mio invito è quello di affidarci alla terra. Non serve scomodare la psicologia per capire le nostre paure, la nostra ostinazione e la nostra umiltà. Basta osservare la natura che ci ha accolto e riconoscere la nostra spirale”.
di Beatrice Calamari
SCULTORE MARCO NONES
Piazza Scopoli, 3 – 38033 Cavalese (Tn) – www.marconones.it
Esposizione permanente:
foyer dell’Hotel Bellavista di Cavalese - www.bienvivrehotels.it
Via Podgora 5 – Cavalese (Tn)
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