VAL DI FASSA - Sono state recuperate alle 9 le salme dei quattro uomini del Soccorso…
Appunto: ne vale la pena? Ieri verso le 17.30 quando si è buttato giù a capofitto dal Sass Pordoi con gli sci ai piedi e la tuta alare marchiata Red Bull, Shane McConkey sapeva di rischiare la vita. Si trovava sul Sass Pordoi, in Val di Fassa, per girare un nuovo film, ma purtroppo è andata male: uno sci non si è staccato, McConkey ha iniziato a roteare su se stesso e il paracadute non si è aperto. Un volo di 600 metri prima dello schianto.
Una tragedia documentata dalla telecamere, che si trovavano lì per riprendere le eccezionali acrobazie del base-jumper canadese, e che invece hanno finito per filmare una morte in diretta. Proprio i video girati sono serviti per capire le dinamiche dei fatti.
“Dopo il salto ha fatto un doppio back flip – ha spiegato alla stampa JT Holmes, che era con McConkey al momento dell’incidente e che ha rivisto le riprese -. Aveva degli attacchi particolari, del tipo che si sgancia quando sei in aria, e poi indossava la tuta alare. Ma uno degli sci non si è staccato”.
“Quando questo succede la resistenza aerodinamica degli sci ti fa girare su te stesso, e gli sci si ribaltano sulla testa – ha continuato Holmes -. Lui stava combattendo con uno sci. E’ entrato in questo pericolosissimo movimento rotatorio, e probabilmente non ha nemmeno potuto tirare il cordino del paracadute”.
La causa dell’incidente sarebbe quindi la combinazione dello sci, con il movimento rotatorio e la mancata apertura del paracadute. “Perchè non riesci a lanciarlo il paracadute in una situazione del genere – ha concluso Holmes -. Se lo lanci quando sei capovolto, e si impiglia allo sci, sei finito”.
Il corpo senza vita dello straniero, il cui paracadute non si e’ aperto, e’ stato trovato alla base della parete fedele. L’allarme e’ stato lanciato da un elicottero privato che stava filmando il lancio di due jumper americani, dalla grande cengia. Il pericolo era davvero diventato il suo mestiere, al punto che a riprenderlo nelle sue evoluzioni, probabilmente per girare uno spot sulla famosa bibita energetica, c’era addirittura un elicottero. Lui stesso, con una telecamera fissata sopra il casco, doveva filmare la sua planata sulla val Lasties.
Le immagini registrate ieri sono state però il film della morte di McConkey, una vera star del genere negli Stati Uniti, al punto da essere ingaggiato come controfigura di James Bond. Dopo aver effettuato un paio di curve e alcuni salti sfruttando alcuni denti di roccia naturali e la portanza della sua specialissima tuta, McConkey ha effettuato la consueta capriola in aria e, seguendo dappresso un amico, ha spiccato il volo dai 2.750 metri di altezza della cengia del Pordoi, appena sopra il Pian Schiavaneis. Ma il suo paracadute inspiegabilmente non si è aperto e, dopo essere precipitato nel vuoto per seicento metri, lo sciatore statunitense si è schiantato al suolo a 2.160 metri di quota, provocando un buco nella neve di circa due metri. Mentre il compagno ha toccato la neve senza conseguenze, per McConkey non c’è stato nulla da fare. Un testimone trentino ha visto da lontano quanto è accaduto e ha confermato che per lui, il volo è stato drammatico, con un violento schianto contro le rocce a paracadute chiuso.
Muore una star del basejumping internazionale – Nuovo tragico incidente mortale per un jumper in Trentino. Un americano e’ morto dopo essersi lanciato con il paracadute dalla parete ovest del Sass Pordoi, nelle Dolomiti trentine. Si tratta di Shane McConkey, una delel stelle del jumping negli States, chiamato persino come controfigura di James Bond.
Chi era – Shane McConkey, nato il 30 dicembre 1969 a Vancouver, British Columbia, è stato uno sciatore professionista. Ha vinto numerosi premi e concorsi. McConkey ha iniziato come uno sciatore freestyle, partecipando a numerosi film con apparizioni nello sci estremo. E’ molto noto anche per la progettazione di nuovi tipi di sci.La causa dell’incidente – Da quanto si è appreso dopo la tragedia, McConkey stava lavorando su una nuova linea di variazione al largo della Val Scura sul Sassongher con JT Holmes e una troupe di fiammifero Productions. Uno dei suoi sci non “a sgancio rapido” dopo aver lasciato la terra, durante il suo salto, ha provocato una incontrollata caduta libera. L’idea era quella di saltare e continuare con la sua tuta alare in volo, ma l’incidente non ha consentito l’apertura del paracadute.
Un burlone senza paure
Un burlone vero, squilibrato quel tanto che basta, e che serve, per gettarsi dalle pareti più rischiose con gli sci ai piedi, armato soltanto di un paracadute per salvarsi e una telecamera per salvarsi. Così, nei numerosi video pubblicati sul sito Youtube, appare Shane McConkey, il base jumper morto ieri precipitando dal Sass Pordoi, dopo essersi esibito il giorno prima in val Badia in cui stava soggiornando con alcuni suoi amici amanti dello sci estremo. Toccherà a loro stamattina effettuare il riconoscimento della salma. «Perché non volare in cielo indossando un’uniforme da volo? Apri le braccia e quelle diventano le tue ali. Ti giri con le spalle e vai dove vuoi andare. Lo fai semplicemente. Non ha volante né comandi. Voli con il tuo corpo ed è stupefacente». Così confessa McConkey in una recente video-intervista. «Ho avuto qualche disavventura – rivela subito dopo -. Una volta a Vancouver, in Canada, ho sbattuto contro un muro e sono stato soccorso. Questo tipo di volo è una specie di show e la gente viene a guardarti perché è una cosa strana da vedere». McConkey fu praticamente l’inventore dei voli da jumper con gli sci ai piedi, con i quali si è buttato anche dalla parete dell’Eiger. «Guardavo gli sciatori tradizionali a osservavo come scendevano dalle montagne sulle piste per copiare le loro posizioni. Perché lo faccio? Sto molto tempo in montagna e provo nuove emozioni. C’è chi lo chiama “sci estremo” e chi “sci d’alta montagna”. Per me è sci e basta ed è un grande divertimento». Ieri ad assistere alla tragedia dal passo Sella c’era anche Emilio Talmon: «Un regista mi aveva detto che, nel giro di cinque-sei minuti si sarebbero buttati in due. Così ho preso il cannocchiale per vedere meglio. Il primo ha aperto il paracadute quando era ormai in fondo. Dopo tre minuti è partito l’altro che non è riuscito nemmeno ad aprire il paracadute».
L’addio degli amici su Facebook – Ogni suo video ricorda oggi le sue esperienze sempre al limite. I commenti arrivano da ogni parte del mondo. Il mondo del web lo ricorda e lo saluta in mille modi:”Truly one of the all time greats. He will be missed!” oppure “;( RIP SHANE…..”, ma le sue imprese parlano molto più di ogni commento.
Il suo profilo su Facebook
Guarda alcune delle sue esibizioni estreme
Ecco una sua recente intervista
Il precedente. Nello stesso posto 40 anni fa Il norvegese morto sul set
Quarant’anni fa, il 24 maggio 1969, sul Sass Pordoi accadde una tragedia eguale a quella di ieri. Si girava un film prodotto da Gunther Sachs e, tra le scene spettacolari, si prevedeva il lancio con sci e paracadute dal Sass Pordoi. Il ventitreenne norvegese Johan Fredrik Tharaldesen si gettò a capofitto dal trampolino, sotto di lui la Val Lasties, ma non riuscì a sganciare rapidamente gli sci e si capovolse, non riuscendo ad aprire il paracadute. Dopo un volo impressionante precipitò sulle rocce della parete sud-ovest del Sass Pordoi. Il suo corpo venne recuperato a fatica da un elicottero Agusta pilotato da Riccardo Degasperi.
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Altre esperienze di Shane McConkey sempre al limite:
BASE jump down a Chinese sinkhole: Red Bull Air Force
Shane McConkey base jump with wingsuit POV
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