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VAL DI FASSA - Sono state recuperate alle 9 le salme dei quattro uomini del Soccorso Alpino che ieri hanno perso la vita in Alta Val di Fassa per cercare due turisti travolti e uccisi da un’altra valanga (si veda, a riguardo, l’articolo successivo). Hanno perso la vita per salvare quella di qualcun altro. Non esiste sacrificio maggiore e loro l’hanno compiuto. Diego Perathoner, 42 anni di Canazei, Erwin Riz, 33 anni di Campitello, Luca Prinoth 45 anni anch’egli di Campitello e Alessandro Dantone 39 anni di Alba di Canazei conoscevano bene la montagna. Ma la montagna madre e matrigna è imprevedibile. Una valanga staccatasi in Val Lasties sul Pordoi li ha travolti, uccidendoli. Erano quattro di una spedizione di sette persone. Gli altri si sono salvati per miracolo, come Sergio Valentini che, sotto la neve, ha trovato una bolla d’aria. Oggi anche il governatore trentino Lorenzo Dellai si è recato in visita alle famiglie dei defunti: «Siamo vicini, istituzionalmente, ma anche personalmente ai famigliari delle vittime di una tragedia che scuote profondamente la nostra comunità. Non ci sono parole capaci di contrastare il grande dolore che ci lascia tutti attoniti e quel che è successo ricorda prepotentemente a noi tutti che ogni giorno uomini e donne del nostro Trentino rischiano la vita per il prossimo, per essere fedeli a quello spirito di solidarietà che fa parte della nostra costituzione morale».
TRENTO. Erano usciti in sette per cercare due turisti che, dopo una giornata trascorsa a scalare cascate di ghiaccio in val Lasties, non avevano fatto ritorno in albergo. Alla richiesta d’aiuto avevano risposto Erwin Riz, Diego Perathoner, Alex Dantone, Luca Prinoth, Sergio Valentini, Martin Riz, Robi Platter, tutti uomini del soccorso alpino di Canazei. A 2.600, sotto la forcella Pordoi, sono stati travolti da una valanga. Riz, Perathoner, Dantone e Prinoth sono morti sul colpo. Inutili i tentativi dei loro compagni di salvarli, per loro non c’è stata via di scampo.
Mancavano una manciata di minuti alle 20 quando Gino Comelli, capo del soccorso alpino di Canazei che dal Pas Pordoi stava coordinando le ricerche, sente alla radio che una valanga ha colpito i suoi ragazzi. Immediatamente sono stati attivati tutti gli altri soccorsi alpini. Sono arrivati tutti gli uomini disponibili della val di Fassa e poi anche i colleghi bellunesi di Livinlogo. Una corsa disperata contro il tempo nel buio della notte. I primi ad intervenire sono i tre colleghi che iniziano subito a scavare nella neve. La loro reazione alla tragedia che si è consumata davanti ai loro occhi è razionale e tecnica: bisogna cercare di fare il possibile per salvare i 4 ragazzi. La macchina si muove benissimo, oliata da decine e decine di esercitazioni. Ma ieri sera la perfezione tecnica, purtroppo, non è stata sufficiente. Per i quattro non c’era più nulla da fare. Difficile ricostruire i momenti precedenti alla tragedia. I tecnici del Soccorso alpino trentino dopo avere raggiunto il Rifugio Forcella erano scesi con gli sci verso la Val Lasties in direzione di una valanga che probabilmente aveva travolto i turisti dispersi. Improvvisamente si è staccato dall’alto un grandissimo costone di neve che ha trascinato tutti i soccorritori verso valle. Quattro di loro sono stati portati verso valle per circa 400 metri, percorrendo circa 200 metri di dislivello. Altri due (Valentini e Platter) si sono fermati prima e sono rimasti feriti, per fortuna in maniera non grave mentre Martin Riz è stato solo lambito, riuscendo a dare l’a llarme immediatamente.
Alla fine delle operazioni Sergio Valentini è stato portato in ospedale. È stato trovato in stato ipotermico ma ugualmente, soffrendo, non ha voluto lasciare soli i suoi compagni e fino a quando ha potuto ha dato loro una mano, ha scavato.
Per tutti è una tragedia. Nessuno vuole parlare, l’intera valle, tutto il mondo del soccorso alpino è schiacciato da quello che è successo. «Sono morti i nostri». Questa la frase che corre di bocca in bocca. Ricordano il sorriso di Riz, che da poco era diventato padre, e poi l’allegria di Perathoner, impegno di Dantone (anche lui padre di due bambini) e l’attenzione e la preparazione di Prinoth. I corpi dei quattro soccorritori saranno recuperati questa mattina e probabilmente saranno portati nella camera mortuaria di Canazei.
La tragedia ha fatto sospendere le ricerche dei due turisti dispersi. A questo punto, viste le basse temperature che ci sono in zona, le speranze di ritrovarli in vita sono ridotte ad un lumicino. Di loro si sa che alloggiavano in un albergo della zona e che erano partiti ieri mattina per effettuare un’arrampicata sulle cascate di ghiaccio in val Lasties. Verso le 18, visto che non avevano fatto ancora ritorno in albergo, è stato dato l’allarme. Una richiesta d’aiuto che è stata all’origine della tragedia che ieri sera ha ammutolito un’intera valle e ha privato il soccorso alpino trentino di quattro validi elementi.
«I miei ragazzi» ripete Gino Comelli che ieri sera stava organizzando il recupero delle quattro salme.
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