VALLE DI FIEMME: La legge non piace? Si doveva dirlo prima

Da il 13 gennaio 2009

%name VALLE DI FIEMME: La legge non piace? Si doveva dirlo prima Non sono piaciute a Gianni Delladio , presidente del Compresorio di Fiemme e sindaco di Tesero, le dichiarazioni espresse  dal vicesindaco di Predazzo Franco Dellagiacoma , a proposito della futura Comunità di valle. Anzi, di fronte ad esse, si dichiara preoccupato ed infastidito. E così ha preso carta e penna ed ha fatto una articolata serie di precisazioni. Innanzitutto la convinzione che i Comuni non siano pronti. Delladio la definisce «ricca di verità ma anche di grande contraddizione. È dal giugno del 2006» precisa «che è stata approvata dalla Provincia la legge di riforma istituzionale. Nel lungo percorso di stesura dello statuto – fa presente – il Collegio dei sindaci ha incontrato un’ampia rappresentanza del territorio», verificando che «le aspettative della componente “privata” di Fiemme sono grandi e le osservazioni pervenute evidenziano che tutti sono pronti ad accogliere la costituzione della Comunità di valle. Il freno invece viene dai Comuni, perché non sono pronti. Una affermazione – sottolinea Delladio – che mi preoccupa e mi infastidisce». Attaccando poi frontalmente lo stesso Dellagiacoma. «Farebbe bene – dichiara – ad evitare di parlare al plurale e dovrebbe cominciare a porsi il problema in maniera diretta, declinando le sue osservazioni alla prima persona singolare. Dovrebbe dire che non condivide l’apertura che lo statuto vuole imprimere alla comunità territoriale di Fiemme fin dalla sua costituzione e di non essere d’accordo di operare lui stesso il cambiamento di mentalità, di sganciarsi dai propri particolari interessi e di rinunciare infine alle ambizioni personali». Un processo, aggiunge, nel quale «non tutti i consiglieri della valle sono coinvolti e che non deve essere limitato alla sola condivisione dei sindaci e delle giunte, ma portato nei consigli e prima ancora nella propria comunità. Se la legge di riforma non piace» insiste Delladio «bisognava intervenire prima, quando la legge 3/2006 era disegno di legge. Non ritengo corretto in questa fase ostacolare un progetto di riforma istituzionale avviato ormai da tre anni. Per fortuna si è arrivati ad un’ampia condivisione del testo da parte di otto sindaci su undici». Il presidente del Comprensorio fa anche presente che «i sindaci dei Comuni di Predazzo, Ziano e Panchià avrebbero approvato lo statuto, con la sola condizione di non trasferire, in questa fase costitutiva, le competenze in materia di gestione dei rifiuti, relative alla approvazione della tariffa, visto che la gestione vera e propria è già trasferita al Comprensorio da diversi anni». In conclusione un invito e un auspicio. «Invito l’amico Franco (viste le premesse, era forse il caso di lasciar perdere questo appellativo, ndr) ad affrontare in maniera seria e responsabile il processo di approvazione dello statuto, nel rispetto dei principi democratici della maggioranza dei sindaci, anche se essi non rappresentano, in termini numerici, i due terzi della popolazione (indispensabili per l’approvazione definitiva della norma, ndr) ed auspico che tutti i consigli comunali di Fiemme riescano a condividere il testo approvato, frutto di un lungo lavoro di mediazione». Infine un appuntamento. «A breve, in collaborazione con l’assessore Mauro Gilmozzi , sarà organizzata una serata sul tema della Comunità di valle per tutti i consiglieri comunali e comprensoriali, con l’opportunità quindi di chiarire i dubbi e le questioni sollevate da Dellagiacoma». Solo una speranza, da parte nostra. Che non sia un incontro a porte chiuse, ma venga anche invitata la stampa, per informare la gente dal vivo e non per sentito dire o per interposte persone. Le riunioni a porte chiuse non sono mai convincenti.

MARIO FELICETTI
 

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