Con l’arrivo delle ultime sezioni si completa il gruppo dei partecipanti alla quinta edizione della…
VALLE DI FIEMME – Una valle politicamente libera o condizionata dalle scelte della Provincia? È la domanda che molti si pongono, specialmente dopo le recenti dichiarazioni forti di Luca Moser , assessore dimissionario del Comune di Cavalese, che ha parlato di indebite invasioni di campo nell’autonomia valligiana, chiamando indirettamente ma chiaramente in causa l’Upt ed il suo esponente politico valligiano di maggiore peso, Mauro Gilmozzi . Al di là di Cavalese, che, stando anche alle recenti affermazioni del sindaco Walter Cappelletto , sembra essere ormai allineata, abbiamo voluto sentire altri sindaci della valle, per capire se questo è un pensiero circoscritto o una sensazione diffusa. Le testimonianze sono discordanti, ma sembra di capire che, da parte di più di un primo cittadino, un po’ di preoccupazione esiste. Il più critico sembra essere il sindaco di Predazzo Silvano Longo . «Mi sembra che la posizione di Moser, sul piano delle argomentazioni, sia stata coerente e corretta. Si ha, e non da oggi, la sensazione che certe decisioni locali vengano preconfezionate altrove. E questo non va bene. Su alcune scelte, si veda per esempio il discorso della mobilità di valle, non c’è stato confronto». «Bisogna comunque insistere ed andare avanti per la nostra strada – conclude Longo che è anche vicepresidente dell’ente di valle – In questo senso, la Comunità ha una grossa responsabilità». Sulle stessa lunghezza d’onda il sindaco di Ziano, Fabio Vanzetta . «Certe intromissioni della Provincia non sono più accettabili. I ruoli vanno rispettati. Esagerare su una certa linea può essere pericoloso, anche se magari, a qualche sindaco, porta buoni frutti. Sulla mobilità, per esempio, la Provincia non si è mai degnata di confrontarsi con altre proposte che non siano la sua. E questo è un atteggiamento non condivisibile». «Una situazione complessa» la definisce Francesco Casal , sindaco di Capriana. «Riconosco a Gilmozzi dinamismo e capacità, ma, un po’ per il suo carattere, un po’ per la logica esistente all’interno dell’Upt, c’è la tendenza, per altro legittima, a tenere sotto controllo la valle. Io non sono mai stato condizionato da nessuno e non ho mai avuto pressioni, ma, in generale, un po’ di sofferenza si avverte. Sulla mobilità, per esempio, le scelte sono state calate dall’alto ed i sindaci sono stati chiamati soltanto ad una sorta di legittimazione». Concreta la posizione di Giorgio Ciresa , sindaco di Carano. «Ci sono cose che gli amministratori locali avrebbero il piacere di discutere a fondo e altre sulle quali, anche per ragioni di tempistica, la Provincia deve decidere direttamente e alla svelta. Per certe dichiarazioni, occorrerebbe comunque maggiore cautela. Credo che Mauro Gilmozzi, per la valle di Fiemme sia una risorsa, non una cappa». Politico Graziano Lozzer , sindaco di Valfloriana. «Non vedo in valle una situazione ingessata ma da elaborare. Gilmozzi è un assessore forte ed è normale che ragioni con i suoi. Ma in valle non c’è solamente l’Upt ed anche le altre forze politiche devono presentarsi nella chiarezza, senza ambiguità, come ho sempre fatto io, che sono un esponente locale del Patt». Telegrafico Luca Braito , sindaco di Panchià. «Il peso politico di Mauro Gilmozzi è chiaro, ma sono convinto che ognuno sia nella condizione di decidere con la propria testa. Per quanto mi riguarda, ho sempre operato in piena libertà».MARIO FELICETTI
Questo articolo è già stato letto 4736 volte!