Anche la Valle di Fiemme, dopo l'alta Val Rendena e la Valle di Non, vuole…
Il percorso unirà Predazzo con Castello, offrendo a turisti e residenti un’alternativa all’automobile.
I primi cittadini della valle di Fiemme hanno dato il via libera alla pista ciclabile sulla statale 48: la Conferenza dei Sindaci ha, infatti, approvato il progetto presentato dai tecnici provinciali che prevede un tracciato adatto alle due ruote che unisca Predazzo con Castello, seguendo la strada delle Dolomiti, attraverso i centri abitati. “Si tratta di un intervento in cui crediamo molto- sottolinea l’assessore alle attività economiche, al commercio, all’industria e al cooperativismo della Comunità, Oscar Santuliana -. L’appoggio all’unanimità dei sindaci è la dimostrazione che questo collegamento tra paesi e’ un’esigenza sentita dalla popolazione”. I lavori dovrebbero partire già in primavera, cominciando dalle ali, quindi da Castello e Predazzo, per poi gradualmente unire il percorso. Uno dei tratti a cui presumibilmente verrà data la priorità è quello tra Piera e Tesero, molto trafficato. I costi, a carico della Provincia, si aggirano intorno ai 13.000.000 di euro e riguardano soltanto i collegamenti tra i vari centri (in totale circa 12 chilometri). I tracciati interni ai singoli Comuni saranno, invece, di competenza delle rispettive amministrazioni, ma si tratterà perlopiù di interventi di segnaletica. A Castello la ciclabile si unirà al tratto già appaltato fino a San Lugano, da dove parte il percorso della vecchia ferrovia. “Il progetto è rivolto anche ai turisti, che così avrebbero a disposizione un percorso che si unisce alla pista ciclabile di fondovalle già esistente, in modo da creare un anello completo- spiega Fabio Vanzetta, sindaco di Ziano, nonché delegato alla mobilità per la Comunità di Valle-. Ma la ciclabile è stata pensata soprattutto per i residenti che per spostarsi di pochi chilometri preferirebbero lasciare l’automobile a casa e muoversi in bicicletta”. Santuliana aggiunge: “Tra gli obiettivi del piano stralcio della mobilità ci sono la riduzione dei flussi di vetture private sulla Statale delle Dolomiti e l’alleggerimento del traffico di attraversamento dei principali centri della valle. La ciclabile va in questa direzione: dà una risposta a chi è già attento all’ambiente e preferisce lasciare l’auto a casa e dà un messaggio importante a chi ancora non ha sviluppato questa sensibilità. Le alternative ci sono, spetta a noi amministratori renderle possibili”.
Monica Gabrielli
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GABRIELE
21 novembre 2012 at 11:47
IL SOLITO SPERPERO DI SOLDI PUBBLICI.DOVE SERVE REALMENTE(VEDI OSPEDALI) NON CI SONO SOLDI E SI FANNO TAGLI!!!!! POI SI SPERPERANO IN COSE FUTILI.SBAGLIO O CE’ GIA UNA CICLABILE IN FONDO VALLE? SECONDO ME BISOGNA EDUCARE I CICLISTI AD USARE QUELLA.
ago
21 novembre 2012 at 17:37
certo che più di 1 milione di euro a km non è poco. Ma i residenti sono stato interpellati per sapere quanti ultilizzerebbero con frequenza la nuova ciclabile?