Vitalizi d’oro, protesta e occupazione al Consiglio Provinciale di Trento

Da il 11 marzo 2014
occupazione consiglio provincia trento

Non era mai successo nella storia dell’autonomia trentina che un movimento di protesta irrompesse nell’aula del Consiglio provinciale e la occupasse, costringendo il Presidente – Bruno Dorigatti – a sospendere i lavori.

E’ successo nella mattinata di oggi , mentre l’assessore Carlo Daldoss stava rispondendo al consigliere Walter Viola in merito a una sua interrogazione a risposta immediata.

Un gruppo di manifestanti è entrato – accompagnato da una folata di fumo, proveniente da petardi esplosi all’esterno – e ha cominciato a urlare e a stendere striscioni con frasi riferite alla questione dei vitalizi liquidati agli ex consiglieri provinciali.(leggi l’articolo)

Casagranda – ex sindacalista Cgil – ha fatto da portavoce dei manifestanti, che appartenevano a diverse realtà, in primis a due sindacati spontanei in via di strutturazione a Trento: il Sindacato di base multi categoriale (Sbc) e l’Unione sindacale di base (Usb), poi il movimento di lotta per la casa e altri.

La protesta è stata affrontata dal Presidente del Consiglio e dal Presidente della Provincia, Ugo Rossi che ha mantenuto la calma cercando una mediazione da subito.

A mente fredda il presidente Rossi ha poi però ribadito: «va detto con grande chiarezza che quello che oggi i manifestanti hanno fatto è un reato grave che come tale va perseguito. L’ho anche detto loro senza fraintendimenti».

Rossi ha aggiunto: «sentire che ciò che è accaduto oggi ha una giustificazione in leggi o atti assunti in quest’aula è pure da respingere. Ciò che è accaduto oggi può avere delle motivazioni, ma non una giustificazione. Perché se delle leggi esaminate e da correggere integrano delle possibilità di commettere reati, è evidente che la democrazia non ci appartiene più»

Dorigatti ha respinto fermamente anche solo l’ipotesi di andare “sotto ricatto” a un tavolo di confronto con i manifestanti. Il manipolo di persone salite a Palazzo della Regione è infine sceso, consentendo all’aula di riprendere i lavori, peraltro con un’ampia discussione su quanto accaduto, da tutti giudicato atto violento, inaccettabile, illecito e antidemocratico. La protesta è continuata in strada con un corteo sfilato per le vie del centro città.

Non si sono fatte attendere le reazioni da parte degli esponenti politici trentini, Maurizio Fugatti ha affermato, ««comprensibile l’arrabbiatura dei cittadini di fronte alle cifre pubblicate dai giornali, i politici chiedono sacrifici alla gente ma non danno l’esempio, predicano bene e razzolano male.»   Leggi tutto

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