Dal 16 aprile l'Avisio non è più lo stesso, l'acqua ha cambiato colore e continuano…
Dopo quasi un mese dall’aggressione di un fungaiolo nei boschi sopra Pinzolo l’animale, braccato, è morto. La Provincia di Trento ha subito diffuso un comunicato per spiegare quanto accaduto: “In ottemperanza all’ordinanza che prevedeva la cattura dell’orsa Daniza, dopo quasi un mese di monitoraggio intensivo, la scorsa notte si sono create le condizioni per intervenire, in sicurezza, con la telenarcosi.
L’intervento della squadra di cattura ha consentito di addormentare l’orsa che, tuttavia, non è sopravvissuta. E’ stato possibile catturare con la medesima modalità, per poi prontamente liberarlo, anche uno dei due cuccioli, che è stato dotato di marca auricolare al fine di assicurarne il costante monitoraggio. A tal fine sul posto è già operativa la squadra d’emergenza. Dell’episodio sono stati informati il Ministero dell’Ambiente, l’Ispra e l’Autorità giudiziaria. Già in giornata l’animale sarà sottoposto ad analisi autoptica”.
I cuccioli - Il plantigrado è deceduto dopo essere stato anestetizzato, una procedura che «è sempre rischiosa negli animali selvatici, per due ragioni: lo stress che può provocare e l’assenza di controlli preventivi che avvengono invece quando una persona, o anche un cane o un gatto domestico si sottopongono a un intervento che richiede la sedazione», spiega Marco Melosi, presidente dell’Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi).
«I veterinari lo sanno bene – prosegue l’esperto – Questo tipo di anestesie sono sempre rischiose perché l’animale subisce uno stress importante, anche per lo ’sparò dell’anestetico che è necessario effettuare per raggiungerlo (telenarcosi) e le complicanze che l’anestesia può comportare quando non è possibile eseguire test prima di agire: l’orsa potrebbe aver avuto un problema cardiaco o metabolico sottostante che era impossibile rilevare senza analisi accurate pre-anestesia. La dose di farmaco che si utilizza per addormentare gli animali selvatici è comunque standard e dipende dal peso del soggetto».
.. Eppure il sondaggio (subito preso d’assalto) che abbiamo aperto il 16 agosto 2014 parlava chiaro..
.. già.. ma forse Daniza .. non lo sapeva..
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roberto trevisan
11 settembre 2014 at 14:51
Complimenti al verde Trentino , meglio un turista che un animale nel suo habitat naturale ancora complimenti al fungaiolo ” carnera del trentino ” sarà fiero
JonnyV
21 settembre 2014 at 12:04
Ma chi l’ha detto che il Trentino è terra di orsi ..ma da quando ????? Gli orsi dovevano restare nel loro VERO habitat : la Slovenia !!!!
Oltre tutto se non sapevamo dove ” BUTTARE ” ( sembra ) QUATTRO MILIONI di Euro all’anno per tutto l’apparato per gestire gli ORSI potevano aiutare delle famiglie che stanno senza casa e senza cibo !!! O NO ??????? BENPENSANTE ” dell’ORSO …………..
erie eldo
11 settembre 2014 at 21:20
Meglio che sia morta l’orsa piuttosto che rischiare la vita dell’uomo!
In barba ai vaneggiamenti da snob di Maurizio Corona, io ritengo più importante salvaguardare la vita umana piuttosto di quella di un’orsa pericolosa!
giorgio
15 settembre 2014 at 11:44
Ma era un’orsa mangiatrice di uomini? Non mi sembra, se fosse stata veramente aggressiva il “carnera del trentino” non se la sarebbe cavata così. E comunque non si può volere la vita selvatica per attirare il turismo ( e i finanziamenti) e poi al primo fastidio, risolvere tutto a fucilate di veleno (all’errore di dose, mi dispiace, può credere solo un imbecille). L’ambiente è una cosa delicata e non è una risorsa da far sfruttare all’uomo seza il minimo senno, anche se l’uomo non lo capisce. Magari non sarà un’orsa a farcelo capire, ma prima o poi ci dovremo fare tutti i conti. E comunque l’unica ad avere dignità in questa storia è stata proprio una non umana: Daniza