Proiezione del trailer Venerdì 22 dicembre alle 20.30, in aula magna del municipio di Predazzo,…
di Pino Dellasega – Stamattina dopo due ore di cammino e di spinte sui bastoncini non sono ancora appagato e cosi giunto alla periferia di Predazzo prendo il sentiero che porta al Maso Togna e cosi, in quei cento metri di dislivello in salita il cuore sale a mille e le gambe diventano pesanti, ma lo sforzo è premiato dal panorama che si apre, man mano che salgo.
Era tanto tempo che non spingevo cosi in salita e l’obiettivo che mi ero preso di mira, il Maso del Togna, si avvicinava velocemente. Ormai ci sono, il fresco che sentivo sotto si è trasformato in sudore durante la salita e la gioia nel fare fatica era immensa. Ma quanto è bello far fatica penso. Pochi metri sotto il maso mi fermo stupito da un incontro davvero speciale, un bellissimo Cristo in legno incastonato in un cielo di stelle, un Cristo che conoscevo perchè da bambini si andava sempre lassù a giocare, ma rivederlo dopo quasi cinquantanni era un Cristo con un significato diverso, lui sempre lo stesso che vigila sopra il Paese, noi cambiati da una vita vissuta di corsa.
Mi siedo per prendere fiato e penso a quante cose facevano i nostri anziani per il paese affinchè le nostre tradizioni cristiane e la nostra cultura non andasse persa e sono assalito da una grande malinconia pensando che tutti questi tesori andranno persi per l’incuria e la presunzione di chi pensa si possa fare senza. I brividi di freddo lungo la schiena mi
consigliano di riprendere il cammino e cosi, con un ultimo sguardo saluto e ringrazio el Cristo del Capitel del Mas del Togna. (Pino Dellasega)
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agenore
22 maggio 2013 at 20:07
non capisco questo articolo.
quale messaggio veicola?
che tale pino dellasega ha fatto una passeggiata?
Longo Anna Maria
22 maggio 2013 at 22:09
Pino ci ha voluto trasmettere le emozioni che ha provato nel salire al Maso che sovrasta il paese. Scrivendolo, ci ha fatti partecipi dei suoi ricordi d’infanzia, la contemplazione del Crocifisso nel capitello, l’emozione del cielo stellato…
Grazie Pino!
MICHELANGELO
24 maggio 2013 at 16:44
Effettivamente, anche a mio parere, si tratta di una semplice e normale passeggiata verso il caratteristico Mas del Togna; essa di per sé non ha nulla di straordinario, anche perché nel corso degli anni chissà quanti, predazzani e non, l’hanno compiuta senza finire sui giornali o su altri media. Quindi, dare spazio a questo “evento” sembrerebbe una cosa del tutto superflua, se non che tra le righe (ma non troppo) affiora l’eco della polemica di qualche tempo fa, sollevata da un cospicuo numero di associazioni ambientaliste sulla stampa locale, relativamente al proliferare incontrollato (o quasi) di croci e altri simboli sulle vette (purtroppo in questa occasione il Blog non ha riportato nulla). Sembra quasi che il nostro camminatore solitario, chiamato direttamente in causa per l’eccessiva e per certi versi anomala esposizione mediatica derivante dalla iniziativa di installare un Cristo Pensante sul Monte Castellazzo con relativo omonimo trekking creato ad hoc, si sia ripreso dalla delusione derivante da attacchi e critiche dirette abbastanza feroci ma forse non del tutto infondate, cercando conforto in altre presenze di simboli religiosi sparsi qua e là per il territorio e quasi dimenticati, ritenuti adesso degni di essere riscoperti e “rilanciati”, quasi a farsi perdonare per l’enfasi data a tutto ciò che ha ruotato e ruota tuttora attorno al Cristo Pensante.
A tale proposito, vale la pena ricordare a tutti che la devozione alla figura del Cristo Pensante è molto diffusa nei Paesi dell’Est Europa (per es., chi va a Praga visiterà una chiesa, importante anche per altri aspetti, con una statua dedicata a questo Cristo, venerata da secoli senza tanto clamore né dal punto di vista turistico, né politico, né mediatico).
Tornando all’inizio, direi che, a differenza di oggi, i nostri vecchi esprimevano la loro religiosità e attaccamento a certi valori con molta discrezione e povertà di mezzi e senza quella volontà, tipica del mondo moderno, di apparire o gareggiare o addirittura primeggiare installando manufatti sempre più imponenti, grazie a mezzi finanziari garantiti anche da Enti pubblici locali (a tale proposito, sarebbe interessante sapere quanto è costata tutta questa operazione e a spese di chi è stata fatta, al netto dell’opera volontaristica di qualcuno). Non so proprio se queste iniziative eclatanti ( con frotte di camminatori, migliaia nel corso della stagione estiva, e di turisti provenienti da ogni dove, per iniziativa propria ma più spesso organizzati, come per es. quelli portati dal Cristo degli Abissi al Cristo Pensante o viceversa) riescono ad esprimere il vero senso del sacro e a far riscoprire i veri valori ma soprattutto a farli praticare: purtroppo c’è il rischio che per molti (e qui non mi riferisco al nostro Pino), strenui difensori a parole di importanti valori (magari a volte in contraddizione con certi altri ugualmente validi), tutto si traduca in qualcosa di esteriore.
Tommaso
28 maggio 2013 at 23:50
………”pensando che tutti questi tesori andranno persi per l’incuria e la presunzione di chi pensa si possa fare senza. ” questo passo non mi piace , o almeno non ne capisco il significato , ma adesso dopo le statue sulle montagne , e varie altre attivita, piu o meno sociali …. il signor Pino è stato nominato anche addetto ai capitelli ? se ha tanto a cuore lo stato dei manufatti religiosi , invece di sottili allusioni tipiche del suo modo di fare, “chi pensa di poter fare senza ?” credo che dal punto di vista storico ci sia da salvaguardare il capitello , ma ricordo che non è un obbligo religioso in quanto viviamo in uno stato laico e cultura e credo religioso sono due cose separate , e ben distinte se “qualcuno non CREDE come il signor Pino , beh , và trattato con lo stesso rispetto dei credenti. A questo punto potrebbe fare una cosa molto intelligente , cioè chiedere ai proprietari del Maso , cosa intendono fare , e magari si sentirebbe rispondere che ci saranno a breve dei lavori , e magari si sentirebbe rispondere che riguarderanno anche il capitello , ma se invece di chiedere si limita a scrivere sul blog e a supporre … le risposte non le avrà mai ,